n. 43 - L’economia delle regioni italianeDinamiche recenti e aspetti strutturali

Gli andamenti territoriali dell'anno

Tutte le aree del Paese sono state interessate dall'indebolimento del quadro congiunturale osservato a partire dall'estate, che rimane più favorevole nel Centro Nord e, in particolare, in alcune regioni del Nord Est, soprattutto per quanto riguarda fatturato industriale ed esportazioni. In tutte le aree del Paese si è attenuata la contrazione dei prestiti bancari al sistema produttivo. L'irrigidimento delle condizioni di accesso al credito si è pressoché arrestato in tutte le aree.

I divari territoriali durante la crisi (2007-2013)

Il quadro macroeconomico - Nel 2008-09 il brusco calo delle esportazioni ha avuto effetti soprattutto nel Nord Ovest e nel Nord Est. Nel biennio 2010-2011, mentre il Centro Nord recuperava beneficiando di una ripresa dell'export, nel Mezzogiorno il prodotto continuava a contrarsi. Il biennio successivo, caratterizzato da una forte flessione della domanda interna, ha visto un calo del prodotto più forte nel Mezzogiorno. Nel 2013 il PIL del Mezzogiorno era inferiore a quello del 2007 del 13,5 per cento (-7,1 nel Centro Nord).

Il sistema produttivo e le imprese - Fra il 2007 e il 2013, il valore aggiunto dell'industria si è ridotto in misura più contenuta nelle regioni del Nord rispetto al Centro e al Mezzogiorno. Nel periodo di crisi è aumentata la dispersione nella performance delle imprese.

L'occupazione e il mercato del lavoro - Il calo dell'occupazione ha accentuato l'eterogeneità tra sistemi locali del lavoro. L'aumento di quest'ultima è riconducibile per oltre un terzo al più intenso deterioramento dell'occupazione nel Mezzogiorno. Dal 2012 sono aumentati i trasferimenti di residenza dal Mezzogiorno verso il Centro Nord ed è aumentata la quota di migranti con elevati livelli di istruzione.

Le condizioni economiche e finanziarie delle famiglie - Tra il 2007 e il 2013, il calo della spesa per i consumi delle famiglie meridionali è stato superiore a quello del loro reddito disponibile; nel resto del Paese solo a partire dal 2012 la caduta dei consumi è stata superiore a quella del reddito disponibile. Il Mezzogiorno continua a caratterizzarsi per un minor peso dell'indebitamento sul reddito disponibile e una minor quota di famiglie indebitate; il grado di vulnerabilità finanziaria di queste è tuttavia maggiore rispetto al Centro Nord.

Il finanziamento delle imprese - Rispetto al Centro Nord, le imprese meridionali sono più dipendenti dal credito bancario e fronteggiano condizioni di accesso ai finanziamenti bancari tradizionalmente peggiori. Questo divario riflette differenze nella composizione settoriale e dimensionale delle imprese, nonché differenti condizioni di contesto. Durante la crisi, l'aumento del numero di imprese razionate è stato sostanzialmente omogeneo tra le due aree del Paese; si è ampliato il divario nel costo del finanziamento.

L'intervento pubblico - L'attività redistributiva dell'operatore pubblico genera ogni anno flussi finanziari consistenti in favore del Mezzogiorno, destinati a finanziare principalmente la redistribuzione "interpersonale". Nostre stime indicano che i flussi netti verso il Mezzogiorno (spesa pubblica attribuibile al territorio al netto delle entrate prelevate sullo stesso territorio), dopo essere aumentati nel biennio 2009-2010 al di sopra dei livelli precedenti la crisi, sono diminuiti a partire dal 2011.

Solo una parte di questi mutamenti è legata alla dinamica delle risorse delle politiche di coesione in favore del Mezzogiorno.

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