Bollettino economico BCE, n. 5 - 2017

Le misure di politica monetaria della BCE hanno continuato a garantire le condizioni di finanziamento molto favorevoli che sono necessarie a conseguire continui progressi verso una convergenza durevole dei tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine. Le informazioni pervenute confermano un protratto rafforzamento dell'espansione economica nell'area dell'euro, che si sta diffondendo a livello di settori e regioni. I rischi per le prospettive di crescita sono sostanzialmente bilanciati. Se da un lato l'espansione economica in atto rassicura sul fatto che l'inflazione evolverà gradualmente verso livelli in linea con l'obiettivo di inflazione del Consiglio direttivo, d'altro canto essa deve ancora tradursi in una dinamica dei prezzi più vigorosa.

A livello mondiale, gli indicatori disponibili segnalano una crescita sostenuta nel secondo trimestre del 2017. L'inflazione complessiva ha registrato una moderazione su scala mondiale, riflettendo il venir meno del sostegno fornito dai prezzi dell'energia. Le condizioni finanziarie mondiali sono rimaste nel complesso favorevoli nonostante gli aumenti dei tassi di interesse a lungo termine registrati nelle economie avanzate.

Dopo l'ultima riunione del Consiglio direttivo tenutasi a giugno, i tassi di interesse a lungo termine dell'area dell'euro sono aumentati, anche in ragione del miglioramento delle prospettive di crescita. Nel complesso, dall'inizio del mese di giugno la curva a termine dell'Eonia si è spostata verso l'alto di circa 15 punti base in media sulle varie scadenze. Le quotazioni del mercato azionario nell'area dell'euro si sono ridotte per le società non finanziarie mentre sono aumentate per le società finanziarie, in un contesto di solide attese sugli utili, che hanno continuato a fornire sostegno ai prezzi in entrambi i settori. I rendimenti delle obbligazioni societarie sono cresciuti, così come i tassi di interesse privi di rischio, ma i differenziali sulle obbligazioni societarie si sono ridotti, elemento che, insieme ad altri, riflette probabilmente le aspettative da parte del mercato di una solida crescita economica nell'area dell'euro. L'euro si è apprezzato in termini effettivi nominali.

Le informazioni acquisite, e in particolare i risultati delle indagini congiunturali, continuano a segnalare una crescita robusta e generalizzata nell'area dell'euro nel breve periodo. La trasmissione delle misure di politica monetaria sta sostenendo la domanda interna e ha facilitato il processo di riduzione della leva finanziaria. La ripresa degli investimenti continua a essere sospinta da condizioni di finanziamento molto favorevoli e da miglioramenti nella redditività delle imprese. I consumi privati sono sostenuti dagli incrementi dell'occupazione, che a loro volta beneficiano delle passate riforme del mercato del lavoro e dall'aumento della ricchezza delle famiglie. Inoltre, la ripresa mondiale dovrebbe sostenere sempre di più il commercio internazionale e le esportazioni dell'area dell'euro. Tuttavia, le prospettive di crescita economica continuano a essere frenate dalla lenta attuazione delle riforme strutturali, in particolare nei mercati dei beni e servizi, e dalla necessità di effettuare ulteriori aggiustamenti di bilancio in numerosi settori, nonostante i miglioramenti in atto. I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro rimangono sostanzialmente bilanciati. Da un lato, l'attuale congiuntura positiva potrebbe dare luogo a una ripresa economica più vigorosa rispetto alle attese. Dall'altro, persistono rischi al ribasso, riconducibili prevalentemente a fattori di carattere globale.

Nel mese di giugno l'inflazione nell'area dell'euro sui dodici mesi misurata sullo IAPC era pari all'1,3 per cento, in calo rispetto all'1,4 per cento nel mese di maggio, soprattutto di riflesso all'andamento più moderato della componente dell'energia. In prospettiva, sulla base dei prezzi correnti dei contratti future sul petrolio, nei prossimi mesi l'inflazione complessiva dovrebbe mantenersi intorno ai livelli attuali. Nel contempo, le misure dell'inflazione di fondo restano contenute e devono ancora mostrare convincenti segnali di recupero, poichè; le pressioni interne sui costi, fra cui la crescita salariale, sono ancora moderate. L'inflazione di fondo nell'area dell'euro dovrebbe aumentare solo gradualmente nel medio termine, sostenuta dalle misure di politica monetaria, dal perdurare della ripresa economica e dalla corrispondente progressiva riduzione della capacità inutilizzata nell'economia.

L'aggregato monetario ampio ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto, principalmente per effetto delle componenti più liquide. Inoltre, prosegue la ripresa dei prestiti al settore privato osservata a partire dall'inizio del 2014, sostenuta dall'allentamento dei criteri per la concessione del credito e dall'incremento della domanda di prestiti. I costi di finanziamento per le società non finanziarie e per le famiglie dell'area dell'euro rimangono favorevoli. L'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro riferita al secondo trimestre del 2017 indica che i criteri per la concessione dei prestiti alle imprese e alle famiglie per l'acquisto di abitazioni si sono ulteriormente allentati e che la crescita del credito seguita a essere sostenuta dall'incremento della domanda.

Nella riunione del 20 luglio 2017, sulla base della consueta analisi economica e monetaria, il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE. Il Consiglio direttivo continua ad attendersi che essi rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attività. Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo ha confermato l'intenzione di condurre acquisti netti di attività all'attuale ritmo mensile di 60 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finchè non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi coerente con il proprio obiettivo di inflazione. Contestualmente agli acquisti netti, è reinvestito il capitale rimborsato sui titoli in scadenza acquistati nel quadro del programma di acquisto di attività.

In prospettiva, il Consiglio direttivo ha confermato la necessità di un grado molto elevato di accomodamento monetario per consentire l'accumularsi graduale di spinte inflazionistiche nell'area dell'euro e sostenere la dinamica dell'inflazione complessiva nel medio periodo. Se le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione, il Consiglio direttivo è pronto a incrementare il programma di acquisto di attività in termini di entità e/o durata.

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