Presentazione del rapporto annuale sul 2017 "L'economia delle Marche"

Viene presentato oggi ad Ancona il rapporto annuale "L'economia delle Marche".

Nel 2017 l'attività economica nelle Marche ha continuato a crescere a un ritmo modesto, ancora inferiore a quello dell’Italia. Il recupero della domanda interna si è consolidato, alimentato dai consumi delle famiglie e dalle prime iniziative di ricostruzione post-sisma; la dinamica delle esportazioni è rimasta debole. Le informazioni finora disponibili indicano che la fase di lieve miglioramento sarebbe proseguita anche nei primi mesi dell'anno in corso; le attese delle imprese regionali per il complesso del 2018 restano improntate a cauto ottimismo.

Le imprese

Nel 2017 l'attività economica dell'industria ha proseguito moderatamente a espandersi, ancora sostenuta dal comparto della meccanica e frenata da quello della moda. La dinamica è divenuta più omogenea tra le classi dimensionali di impresa, dopo che fino al 2016 si era registrato un divario a favore delle aziende medio-grandi. La prolungata fase recessiva dell'edilizia si è arrestata e si sono osservati alcuni segnali di ripresa produttiva, riconducibili alle prime iniziative per la ricostruzione post-sisma; il recupero degli scambi nel mercato immobiliare è proseguito, ma una più solida ripresa del settore edile è ancora ostacolata dall’elevato volume di abitazioni invendute. All'interno del comparto terziario, l'espansione dei consumi delle famiglie ha favorito il commercio, ostacolato però dal ridimensionamento dei flussi turistici. Nostre stime mostrano che all'interno del cratere del sisma l'impatto di breve termine del terremoto è stato particolarmente sfavorevole per le piccole imprese terziarie, maggiormente dipendenti dalla domanda locale, che ha risentito degli iniziali fenomeni di spopolamento delle zone più colpite e della loro minore capacità di attrazione turistica.

Gli investimenti delle imprese industriali sono risultati pressoché stabili nel 2017, dopo una fase espansiva in atto da un triennio; gli operatori programmano di intensificare il processo di accumulazione del capitale nel 2018. La redditività delle imprese si è ancora rafforzata, riportandosi ormai ai livelli pre-crisi e alimentando la capacità di autofinanziamento e la liquidità. I prestiti bancari al settore produttivo sono lievemente diminuiti, con un andamento che resta assai differenziato tra categorie di aziende: il calo è stato più intenso per le piccole imprese e per quelle classificate come rischiose, a fronte di una crescita per le aziende medio-grandi e con migliore rating.

Il mercato del lavoro

Nella media del 2017 l'occupazione in regione è diminuita, mostrando però un parziale recupero nella parte finale dell’anno. Il calo si è concentrato tra i lavoratori autonomi, mentre l’occupazione alle dipendenze è aumentata, sospinta dalla componente a tempo determinato. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile, ma il vantaggio rispetto alla media italiana si è ulteriormente ridotto. Nostre analisi documentano che nell’ultimo decennio l'incidenza dei laureati sulla popolazione è salita in linea con la media del Paese, riflettendo la crescente propensione dei residenti a intraprendere e completare gli studi universitari; la domanda di lavoro delle imprese marchigiane, però, si connota per la ricerca di livelli di capitale umano meno elevati rispetto alla media del Paese.

Le famiglie

Il reddito delle famiglie è rimasto sostanzialmente stabile; tra le sue componenti, i redditi da lavoro dipendente hanno continuato a mostrare un andamento più favorevole. Dopo che all'inizio del 2017, anche a causa degli eventi sismici, la valutazione delle famiglie circa la propria situazione economica era peggiorata, le rilevazioni sul clima di fiducia riferite al Centro Italia delineano un progressivo miglioramento nel corso dell'anno. Ne hanno beneficiato i consumi, che in regione hanno continuato a espandersi, col concorso degli acquisti di beni durevoli. La distribuzione del reddito regionale si mantiene meno diseguale rispetto all'Italia, contribuendo favorevolmente alla valutazione del livello di benessere in regione. I finanziamenti alle famiglie hanno proseguito a crescere sia nella componente destinata all’acquisto di abitazioni sia, soprattutto, in quella del credito al consumo.

In base a una nostra ricostruzione statistica per il periodo 2008-2016, il valore nominale della ricchezza delle famiglie marchigiane è leggermente cresciuto, non tanto da impedire però un calo a prezzi costanti. La ricchezza è prevalentemente investita in attività reali che a partire dal 2012 hanno perso valore per effetto del calo delle quotazioni immobiliari.

Il mercato del credito

Nel 2017 il processo di aggregazione all’interno del settore bancario è proseguito, con alcune rilevanti operazioni che hanno interessato banche con sede in regione. Tali operazioni hanno dato un nuovo forte impulso alla riconfigurazione della rete territoriale degli intermediari, in atto da un decennio, con un ridimensionamento degli sportelli e un rafforzamento dei canali telematici di interazione con la clientela. La riduzione del numero di sportelli ha riguardato principalmente la banche di maggiore dimensione e i comuni dove era già più intensa la presenza bancaria: la diffusione degli sportelli in rapporto agli abitanti resta comunque più ampia in regione che nel Paese.

I prestiti bancari al complesso della clientela residente in regione sono leggermente cresciuti: la riduzione del credito alle imprese è stata più che bilanciata dall'incremento dei finanziamenti alle famiglie. La qualità del credito è ancora migliorata anche se resta peggiore della media nazionale; i prestiti deteriorati nei bilanci delle banche sono nettamente diminuiti, soprattutto per effetto di operazioni di cessione sul mercato. In presenza di bassi livelli dei tassi di interesse, il risparmio finanziario si è ancora diretto verso forme d'investimento prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, e verso gli strumenti del risparmio gestito.

La finanza pubblica

Negli ultimi anni è calata la spesa primaria delle Amministrazioni locali, anche grazie al contenimento della spesa per il personale e ancor più di quella per investimenti. Nel 2017 gli esborsi per investimenti sarebbero rimasti sostanzialmente stabili nonostante la sostituzione del Patto di stabilità interno con un nuovo sistema di regole di bilancio, potenzialmente più favorevole alla ripresa. È proseguito il calo del debito delle Amministrazioni locali, in misura più intensa che nel resto del Paese.

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