Presentazione del rapporto annuale sul 2017 "L'economia della Toscana"

Viene presentato oggi a Firenze il rapporto annuale "L'economia della Toscana".

Nel 2017 è proseguita per il quarto anno consecutivo la moderata espansione dell'economia toscana. Il PIL è cresciuto a un ritmo analogo a quello medio nazionale, sospinto dai consumi, che hanno beneficiato del miglioramento del mercato del lavoro, e dalla domanda estera. Anche gli investimenti hanno fornito un contributo positivo, in un contesto di condizioni di finanziamento distese. Le aspettative delle imprese per l'anno in corso sono favorevoli, sebbene su questo scenario prevalgano rischi al ribasso legati soprattutto alle recenti spinte protezionistiche.

Le imprese

Nell'industria il fatturato è cresciuto, anche grazie all'apporto dell'export. Negli ultimi anni le vendite all'estero hanno beneficiato di un aumento di competitività e della specializzazione in settori per i quali vi è stata una forte domanda mondiale; un freno alla dinamica complessiva è invece giunto dall'orientamento delle imprese regionali verso i mercati esteri maturi. Nei servizi i comparti legati al turismo hanno avuto un andamento molto positivo. Come negli anni precedenti, il principale segnale di vitalità del settore delle costruzioni è stato l'incremento delle transazioni immobiliari, in un quadro che rimane nel complesso recessivo. Grazie alla congiuntura favorevole la redditività si è mantenuta su livelli elevati ed è stata impiegata nel riequilibrio della struttura finanziaria; in un contesto di abbondante liquidità la domanda di credito è così rimasta contenuta.

Un'analisi di medio periodo, condotta su un campione di società di capitali, mostra che la produttività del lavoro delle imprese manifatturiere toscane tra il 2007 e il 2015 è nel complesso aumentata. Il sistema, in risposta al forte shock della crisi, ha reagito con la riallocazione dell'input di lavoro verso le unità più produttive; anche la demografia d'impresa ha favorito tale processo con l'uscita dal mercato delle aziende meno produttive. Per un numero elevato di imprese, soprattutto di piccole dimensioni, si è osservato tuttavia un calo della produttività.

Il mercato del lavoro

Nel 2017 l'occupazione è ulteriormente cresciuta, sospinta dal settore dei servizi. L'aumento delle assunzioni è stato limitato a quelle a termine e in apprendistato. A differenza dell'anno precedente sono diminuite le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro sono rimaste stabili; il tasso di disoccupazione ha così segnato un calo.

Le famiglie

La crescita del reddito delle famiglie, sostenuta dal miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, ha influito positivamente sui consumi e sulle transazioni immobiliari. Il sistema finanziario ha accompagnato l'espansione della domanda con politiche di offerta distese su credito al consumo e mutui; quest'ultimo segmento ha continuato a beneficiare dell'offerta di prodotti con caratteristiche contrattuali innovative.

I dati più recenti sulla ricchezza netta delle famiglie indicano un calo nel periodo 2008-2016, legato alla flessione della componente immobiliare. In termini pro capite tuttavia il dato regionale rimane superiore a quello medio italiano. Nell'allocazione della componente finanziaria, anche nel 2017 i bassi tassi di interesse hanno favorito l'investimento in strumenti prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, e in forme di risparmio gestito.

Il mercato del credito

Al termine del 2017 i prestiti all'economia sono lievemente aumentati. Il credito alle famiglie è cresciuto, sia per i mutui sia per il credito al consumo; è invece rimasto sostanzialmente stazionario quello alle imprese. Gli andamenti nel comparto produttivo sono stati differenziati per settore, classe dimensionale e profilo di rischio del prenditore, con dinamiche più favorevoli per le imprese manifatturiere, di maggiore dimensione e meno rischiose. A tali differenze hanno contribuito sia fattori di domanda sia politiche di offerta volte all'innalzamento della qualità media del portafoglio, accompagnate peraltro da condizioni accomodanti su tassi e garanzie. Ne è conseguito un aumento della concentrazione dei prestiti tra i debitori.

È proseguito il miglioramento della qualità del credito: il tasso di deterioramento è diminuito, riportandosi su valori sostanzialmente in linea con la media italiana e con il livello precedente la crisi. Per le imprese, l'indicatore è rimasto elevato nel comparto delle costruzioni. Si è intensificato il processo di riduzione dello stock di sofferenze accumulate nel corso della crisi, con un forte aumento di cessioni e stralci.

La finanza pubblica

Nel triennio 2014-16 la spesa delle Amministrazioni locali è diminuita sia nella componente corrente sia, soprattutto, in quella in conto capitale. Informazioni preliminari sul 2017 indicano una ripresa degli investimenti che non ha tuttavia riguardato i Comuni, nonostante l'adozione di un nuovo sistema di regole di bilancio più favorevole alla spesa per investimenti. Lo scorso anno le entrate correnti sono aumentate, proseguendo una tendenza in atto da un triennio, e il debito è lievemente calato, con un'incidenza sul PIL che rimane inferiore alla media nazionale.

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