N. 629 - La politica monetaria nell'area dell'Euro e la trasmissione internazionale degli shock

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di João Sousa e Andrea Zaghinigiugno 2007

Il lavoro studia il contenuto informativo per la politica monetaria dell’area dell’euro di una misura della liquidità globale. Quest’ultima variabile è costruita sommando gli aggregati monetari di Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Canada.

Nella prima parte del saggio viene stimato un modello VAR (vector autoregression) strutturale per l’area dell’euro che si basa esclusivamente su variabili interne (inflazione, M3, prodotto, tasso di interesse e tasso di cambio). I dati sono trimestrali dal 1980 al 2002. Le funzioni di risposta all’impulso indicano che un incremento del tasso di interesse a breve termine determina un apprezzamento del tasso di cambio reale e una diminuzione temporanea del prodotto. L’indice dei prezzi risponde in modo ritardato, flettendo dopo circa due anni. Questi risultati sono in linea con quelli della letteratura teorica ed empirica sull’argomento e confermano la validità della specificazione e delle ipotesi di identificazione adottate per il modello.

In una seconda parte del lavoro, seguendo una metodologia nota come marginal approach, si aggiunge al modello la variabile di liquidità globale, allo scopo di studiarne l’interazione con le variabili interne all’area. In particolare, la misura di liquidità globale viene introdotta nell’ordinamento del VAR al primo posto, cioè come variabile esogena.

I risultati mostrano che gli shock monetari a livello globale contribuiscono a spiegare sia la dinamica della moneta M3, sia la variabilità del quadro macroeconomico dell’area dell’euro. In particolare, uno shock positivo alla liquidità globale è seguito da un immediato incremento della moneta M3, da un incremento temporaneo del reddito e da una crescita permanente dell’indice dei prezzi.

Per quanto riguarda la scomposizione della varianza dell’errore di previsione (Forecast Error Variance Decomposition), emerge un contributo importante della “liquidità globale” sia per il reddito dell’area dell’euro sia per la moneta M3, specialmente nel lungo periodo. Dopo due anni il contributo è pari al 15% per la moneta e al 20% per il reddito. La dinamica dei prezzi sembra invece essere meno influenzata dalla liquidità globale.

I principali risultati dell’esercizio non cambiano in modo apprezzabile utilizzando una diversa specificazione del modello di riferimento – nella quale si ipotizza una diversa funzione di offerta di moneta (policy reaction function) – oppure abbandonando l’ipotesi di esogeneità della variabile di liquidità globale.

Pubblicato nel 2008 in: International Journal of Finance and Economics, v.13, 3, pp. 205-218

Testo della pubblicazione