Durante la crisi finanziaria le banche hanno affrontato shock di diversa natura, principalmente alla liquidità; nello stesso periodo si è osservato un rallentamento delle erogazioni di credito, dovuto sia a fattori di domanda sia di offerta. L'inasprimento delle condizioni del credito è da ricondursi anche a una maggiore avversione al rischio delle banche, alle difficoltà a reperire fondi e a un generalizzato deterioramento della qualità del credito. È dunque ragionevole attendersi che le banche abbiano trasmesso gli shock alla clientela, ma in modo disomogeneo: secondo la teoria del pecking order, le banche riducono il credito ai segmenti della clientela ritenuti marginali, con l'obiettivo di salvaguardare i clienti di maggiore rilievo. Per questa ragione, nel pieno della crisi finanziaria, è plausibile che le imprese gestite da donne possano aver sofferto di un peggioramento delle condizioni del credito in misura maggiore rispetto alle altre. Analizzando i dati della Centrale dei rischi della Banca d'Italia per il periodo 2007-2009, emerge che le imprese femminili hanno sofferto una contrazione del credito più pronunciata.
N. 177 - Imprenditoria femminile e accesso al credito: cosa è successo durante la grande recessione?
Testo della pubblicazione
- N. 177 - Imprenditoria femminile e accesso al credito: cosa è successo durante la grande recessione? (solo in inglese) pdf 382.2 KB Data pubblicazione: 20 giugno 2013