N. 71 - Contingent capital anticiclico: possibile utilizzo e caratteristiche ottimali

Go to the english version Cerca nel sito

di Giuseppe De Martino, Massimo Libertucci, Mario Marangoni e Mario Quagliariellosettembre 2010

Gli strumenti di contingent capital - titoli di debito che si convertono in azioni al verificarsi di un evento predefinito - hanno ricevuto una crescente attenzione come mezzo per rafforzare la disciplina di mercato e consentire alle banche forme di raccolta di capitale a costi inferiori rispetto al common equity.

Mentre le proposte di introduzione di strumenti convertibili si sono sinora concentrate sulla stabilità delle istituzioni a rilevanza sistemica, questo paper propone il loro utilizzo a copertura dei buffer patrimoniali anticiclici: nel corso delle fasi positive del ciclo economico, alle banche sarebbe concesso di emettere countercyclical contingent capital (CCC) per creare un buffer; nelle fasi di recessione, gli strumenti emessi sarebbero convertiti in titoli azionari, fornendo all'intermediario le risorse necessarie per affrontare la fase di difficoltà.

Il meccanismo proposto si basa su un doppio trigger: il CCC sarebbe convertito in azioni quando allo stesso tempo: i) il sistema finanziario attraversa una fase di stress; e ii) il singolo intermediario mostra segni di debolezza. Il lavoro analizza come il doppio trigger avrebbe funzionato in passato e discute quali siano le regole di conversione e il trattamento prudenziale ottimali per questa tipologia di strumento.

Testo della pubblicazione