Vigilanza bancaria e finanziaria

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La Banca d'Italia è impegnata affinché il sistema bancario e finanziario sia preparato ad affrontare le sfide della sostenibilità, evitando al contempo di imporre oneri ingiustificati per gli intermediari. L'integrazione dei fattori di sostenibilità (ESG) nei processi aziendali e di supervisione figura tra le priorità strategiche per i prossimi anni: l'obiettivo è accrescere la consapevolezza degli intermediari, bancari e non bancari, circa sfide e opportunità che possono derivare dai fattori ESG per i rispettivi modelli di business, e sviluppare adeguati percorsi di valutazione di vigilanza.

A livello internazionale la Banca d'Italia contribuisce attivamente ai lavori nelle principali sedi della cooperazione di vigilanza. Il Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria sta approfondendo se e in che misura l'attuale quadro regolamentare sia idoneo a cogliere adeguatamente i rischi finanziari legati al cambiamento climatico. Il Comitato sta vagliando possibili miglioramenti alla disciplina di Primo, di Secondo e Terzo Pilastro; tra le misure già adottate rientra la pubblicazione per la consultazione nel novembre 2021 di specifiche Linee Guida rivolte a banche e supervisori su una gestione efficace dei rischi climatici. In Europa, sono in corso di predisposizione presso l'EBA standard di informativa al pubblico e linee guida per una gestione efficace dei rischi ESG. La recente proposta della Commissione Europea di revisione della disciplina europea sulle banche e sulle imprese di investimento (CRR3-CRD6) va nella direzione di rafforzare l'informativa al mercato (Terzo Pilastro) e i presidi che gli intermediari devono porre in essere per assicurare un governo consapevole dei rischi (Secondo Pilastro). Nell'ambito del Meccanismo Unico di Vigilanza, la Banca d'Italia contribuisce alla valutazione dei piani di adeguamento delle banche significative alle aspettative BCE sui rischi climatici e ambientali e allo svolgimento di uno stress test climatico, avviato lo scorso 27 gennaio.

A livello nazionale, nel corso del 2021 è stato condotto un primo ciclo di interviste ai membri del Consiglio di amministrazione di un ampio campione di banche meno significative (LSI) per raccogliere elementi circa il grado di consapevolezza del rischio ambientale e un approfondimento delle modalità con cui le società di gestione del risparmio (SGR) integrano i fattori ESG nei processi aziendali.

Inoltre la Banca d'Italia ha elaborato nei primi mesi del 2022 un primo insieme di "aspettative di vigilanza" in merito all'integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo, nel risk management framework e nella disclosure degli intermediari bancari e finanziari vigilati. La Banca d'Italia si riserva la possibilità di integrare il documento nel corso del tempo, per tenere conto dello sviluppo di best practices e dell'evoluzione del quadro normativo di riferimento, eventualmente ampliandolo anche alle tematiche sociali e di governance.

Già nel corso del 2022 il documento è stato utilizzato dalle strutture di supervisione come base per un primo confronto con i singoli intermediari sul grado di rispondenza alle aspettative e sui piani di adeguamento. In particolare, la Banca d'Italia ha contribuito ad un approfondimento tematico, avviato sotto l'egida della BCE, su un campione rappresentativo di LSI e ha lanciato uno specifico questionario rivolto ad un insieme significativo di intermediari non bancari.

Le evidenze emerse dall'indagine tematica sulle LSI sono state riepilogate in un apposito report, pubblicato nel mese di novembre unitamente ad una comunicazione nella quale gli organi di amministrazione di tutte le banche less significant sono stati sensibilizzati a definire e approvare piani di azione che consentano, nel prossimo triennio, la piena integrazione dei rischi climatici nell'ordinaria cornice di governo e gestione dei rischi. Un'analoga comunicazione è stata inviata agli inizi del 2023 agli intermediari non bancari per riassumere i risultati emersi dall'analisi delle risposte al questionario e sollecitare i loro organi amministrativi a definire e approvare specifici piani di azione in grado di favorire nel medio termine una progressiva integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo e nel risk management framework.

Da ultimo sono state pubblicate le principali risultanze dell'analisi dei piani di azione predisposti dalle LSI e dagli intermediari non bancari, unitamente a un aggiornamento delle buone prassi osservate, nonché le prime evidenze emerse dall'analisi degli impatti contabili e delle disclosure dei rischi ESG delle banche italiane.

La Vigilanza continuerà a considerare le tematiche di sostenibilità nell'ordinario dialogo di supervisione con le LSI e gli intermediari non bancari anche per monitorare i progressi che saranno compiuti nell'attuazione dei piani d'azione, nel rispetto del principio di proporzionalità.