Investimenti sostenibili

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La Banca d'Italia, in qualità di investitore, ha deciso di considerare i profili di sostenibilità nelle proprie decisioni di investimento, in linea con il proprio profilo di investitore di lungo periodo, attento alla società e all'ambiente e con l'obiettivo di progredire nella gestione dei rischi finanziari e reputazionali che derivano dai fattori di sostenibilità. In questo modo le banche centrali possono costituire un esempio per gli altri operatori di mercato attraverso: (a) l'integrazione dei fattori ESG nella strategia di gestione del proprio portafoglio, come avviato dalla Banca dal 2019; (b) la pubblicazione delle proprie esposizioni e delle strategie di gestione dei rischi climatici in base alle indicazioni della TCFD, come si è impegnata a fare la Banca nel 2022.

L'utilità di considerare i profili di sostenibilità è supportata da una vasta letteratura economica che osserva come:

  • le buone prassi seguite dalle imprese a favore della sostenibilità sono generalmente associate a migliori performance economiche e finanziarie;
  • l'attenzione ai profili ESG ha effetti positivi sul contenimento dei rischi legali e reputazionali delle aziende, sui loro risultati operativi (grazie al contributo dell'innovazione dei processi e dei prodotti), nonché sulla percezione del rischio specifico di impresa;
  • questi fattori concorrono a ridurre il premio per il rischio e il costo del capitale, determinando vantaggi in termini di performance finanziaria.

Alcuni settori industriali sono responsabili di un maggior volume di emissioni di gas serra rispetto all'attività svolta e al fatturato prodotto, ad esempio i settori della produzione elettrica, dell'estrazione di combustibili fossili, delle materie prime, il settore auto e dei trasporti. Questi settori sono i più esposti all'evoluzione delle politiche pubbliche rivolte a contenere le emissioni carboniche e quindi al rischio di transizione. In quanto investitore di lungo periodo, attento alla sostenibilità e alla replica di indici di mercato ampiamente diversificati, la Banca continuerà a investire anche in questi settori, ma privilegiando al loro interno le imprese che hanno avviato un percorso per la transizione energetica. Tale strategia d'investimento, oltre a favorire il processo di trasformazione verde dei settori economici, consentirà alla Banca di essere meno esposta alle imprese a maggior rischio di transizione e allo stesso tempo di diversificare la composizione settoriale del portafoglio includendo settori che comunque continueranno a svolgere un ruolo rilevante nel sistema economico.

La visione

La Banca adotta una visione ampia di sostenibilità per i propri investimenti, che comprende gli aspetti ambientali, sociali e di governo societario (ESG), privilegiando le imprese: a) attente all'utilizzo responsabile delle risorse naturali e al loro impatto sugli ecosistemi; b) che mantengono adeguate condizioni di sicurezza, salute, giustizia, parità e inclusione; c) che generano reddito e lavoro nel rispetto di principi etici e con i migliori assetti di governo societario.

I principi

La politica di investimento sostenibile della Banca si ispira a:

  • i principi del Global Compact delle Nazioni Unite, relativi a diritti umani, standard lavorativi, tutela dell'ambiente e lotta alla corruzione;
  • gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile;
  • l'Accordo di Parigi sul Clima, che impegna i governi a mantenere l'incremento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali e proseguire l'azione per limitare tale aumento a 1,5 °C.

La Carta si ispira anche alle raccomandazioni del Network for Greening the Financial System, al quale la Banca partecipa attivamente dal 2019, e alla posizione comune emersa nell'Eurosistema per l'applicazione ai portafogli non di politica monetaria di criteri di investimento sostenibile e responsabile.

Un aspetto importante della Carta è l'individuazione dei criteri di esclusione su cui la Banca si basa per individuare il perimetro nel quale selezionare gli investimenti. Sono escluse dall'universo di investimento le società emittenti che non rispettano: a) le otto convenzioni fondamentali della Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) che impegnano al rispetto di diritti fondamentali, tra i quali l'eliminazione del lavoro forzato, la libertà sindacale, l'abolizione del lavoro minorile e l'eliminazione della discriminazione sul lavoro; b) i trattati internazionali in materia di armi biologiche, chimiche, mine antiuomo, munizioni a grappolo, nucleari, a frammentazione invisibile, incendiarie e laser accecanti. Sono esclusi, inoltre, i produttori di tabacco.

Gli impegni

La Banca nella Carta degli investimenti assume tre impegni:

  • promuovere la sostenibilità ESG, con iniziative volte a incoraggiare la diffusione di informazioni di sostenibilità da parte degli emittenti, degli intermediari e degli altri operatori del sistema finanziario;
  • integrare i principi ESG nella gestione dei propri investimenti e nella gestione dei rischi finanziari e promuovere la diffusione di buone pratiche d'investimento sostenibile e di gestione dei rischi nel sistema finanziario;
  • pubblicare informazioni e analisi sulla finanza sostenibile; comunicare periodicamente i risultati conseguiti in termini di sostenibilità; contribuire alla diffusione della cultura della finanza sostenibile nel sistema finanziario e tra i cittadini.

Le tappe percorse e i risultati raggiunti

Dal 2019 la Banca d'Italia ha iniziato a integrare criteri di sostenibilità nella propria politica di investimento con un duplice obiettivo: 1) migliorare la gestione dei connessi rischi finanziari e 2) segnalare il proprio impegno a favore di una crescita sostenibile, attenta alla società e all'ambiente e in questo modo valorizzare la responsabilità sociale delle imprese.

La politica di investimento sostenibile è stata applica inizialmente al portafoglio azionario, per il quale si è migliorata notevolmente l'impronta ambientale: a fine 2020 l'intensità carbonica media del portafoglio (cioè il rapporto tra emissioni di gas serra e fatturato), è diminuita del 30 per cento rispetto alla fine del 2018 (anno precedente all'introduzione dei nuovi criteri d'investimento) e l'intensità di energia impiegata dalle imprese si è ridotta del 40 per cento. In pratica, il portafoglio azionario alla fine del 2020 risultava quindi responsabile di:

  • minori emissioni di gas serra per 1,1 milioni di tonnellate, equivalenti alle emissioni annue di gas serra di circa 210.000 persone;
  • minori consumi di elettricità per 13,6 milioni di GJ, corrispondenti ai consumi annui di energia di circa 158.000 famiglie.

Nel 2020 la politica di investimento sostenibile è stata estesa gradualmente alla gestione di altri strumenti finanziari: ai fondi d'investimento azionari nei mercati degli Stati Uniti e del Giappone, sostituiti con fondi che replicano indici ESG, ai portafogli di obbligazioni societarie, denominate in euro e in dollari USA, anch'essi gestiti con l'obiettivo di replicare indici che integrano criteri di sostenibilità, e infine sono stati avviati acquisti di obbligazioni verdi di istituzioni sovranazionali. Nell'ambito delle riserve valutarie, infine, sono state acquistate obbligazioni verdi emesse per finanziare progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale.

Informazioni e trasparenza sugli investimenti sostenibili

Le informazioni di sostenibilità ambientale sono un aspetto cruciale per reindirizzare le risorse necessarie per la transizione verso un'economia a basse emissioni. A questo scopo, oltre a indicatori riferiti alle emissioni carboniche, assolute o relative, come quelli già descritti, si fa spesso ricorso ai punteggi ESG, che esprimono una valutazione che considera congiuntamente gli aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governo di imprese, Stati, organizzazioni sovranazionali e strumenti di investimento collettivo (OICR e ETF).

Queste valutazioni esaminano i profili ambientali e climatici in termini della esposizione, della capacità di gestire tali rischi da parte dell'impresa e in base alle opportunità che prospettano per gli investimenti e le innovazioni per affrontare la transizione energetica. I punteggi sono forniti da società specializzate che hanno sviluppato proprie metodologie di valutazione e servizi accessori.

La rilevanza dei punteggi ESG per l'analisi climatica è dovuta al fatto che essi sono ampiamente utilizzati nell'ambito della finanza sostenibile per la selezione di strumenti finanziari, la costruzione di portafogli d'investimento, la creazione di indici di mercato e la rendicontazione. Il loro utilizzo deve essere accompagnato dalla consapevolezza dei limiti attuali di questi strumenti, in particolare per quanto riguarda l'eterogeneità delle metodologie e la completezza e qualità delle informazioni.