N. 857 - Un modello econometrico per il credito bancario alle imprese dell’area dell’euro

Go to the english version Cerca nel sito

di Christoffer Kok Sørensen, David Marqués Ibáñez e Carlotta Rossimarzo 2012

L’analisi della dinamica dei prestiti al settore produttivo fornisce informazioni utili per le decisioni di politica monetaria. In particolare, in determinate circostanze, valori degli aggregati monetari e creditizi superiori a quelli ritenuti necessari a sostenere una crescita economica non inflazionistica possono fornire, in aggiunta agli indicatori più comunemente utilizzati, informazioni tempestive circa il diffondersi di fenomeni di instabilità finanziaria.

Obiettivo del lavoro è quello di individuare le determinanti dei prestiti bancari alle imprese dell’area dell’euro.

Rispetto alla letteratura di riferimento, il lavoro utilizza nuovi dati, basati sulla ricostruzioni delle serie storiche trimestrali dei prestiti alle imprese dell’area dell’euro dal 1991. La verifica empirica è stata effettuata per il periodo 1991-2006 utilizzando un modello vettoriale a correzione d’errore (VECM). In base a questo modello, alla determinazione dei prestiti concorrono tre relazioni di lungo periodo che identificano rispettivamente: (1) la domanda di prestiti da parte delle imprese, (2) gli investimenti delle imprese e (3) il costo dei prestiti bancari.

Nella prima relazione, la domanda dei prestiti bancari in termini reali è espressa in funzione del prodotto interno lordo, di un indicatore di costo medio dei finanziamenti bancari e del costo delle fonti alternative di finanziamento. La seconda relazione esprime il livello degli investimenti delle imprese in funzione del margine operativo lordo e del costo dei prestiti bancari. La terza è una relazione di mark-up tra il tasso sui prestiti bancari e il costo di finanziamento sostenuto dalle banche, misurato dal tasso a tre mesi del mercato monetario. Questa relazione, sotto certe condizioni, può essere considerata rappresentativa dell’offerta di credito bancario.

Il modello stimato viene utilizzato sia per quantificare gli effetti della variazione del tasso di politica monetaria e del premio per il rischio sulla crescita dei prestiti, sia per valutare il livello dei finanziamenti alle imprese nella fase antecedente la crisi finanziaria.

Con riferimento a quest’ultimo punto, il lavoro analizza lo scostamento tra i valori osservati dei prestiti e quelli di equilibrio stimati tramite il modello. Dall’inizio del 2005 e fino alla fine del 2006 i prestiti alle imprese sono stati costantemente superiori al livello di equilibrio. In particolare, utilizzando l’insieme delle informazioni contenute nel modello, a ridosso dell’insorgere della crisi finanziaria il tasso di crescita dei prestiti alle imprese è risultato superiore a quello stimato dal modello di circa 4 punti percentuali.