N. 852 - Modelli statistici per la misurazione della soddisfazione sul lavoro

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di Romina Gambacorta e Maria Iannariomarzo 2012

Il lavoro studia i livelli di soddisfazione derivanti dall’occupazione lavorativa rilevati con l’Indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia. In particolare, viene svolta un’analisi comparativa dei modelli tradizionali di valutazione della soddisfazione (ordinal probit) e di nuovi modelli, che consentono di tenere conto del fatto che le risposte possono essere influenzate dalla presenza di incertezza nel processo di risposta (modelli CUB).

La raccolta d’informazioni avviene attraverso una domanda in cui si chiede di esprimere il proprio livello di soddisfazione sul posto di lavoro (variabile continua) su una scala discreta (nel caso specifico, un punteggio da 1 a 10). In generale, le risposte fornite dagli intervistati possono essere influenzate da fattori estranei al fenomeno esaminato. Vi può essere, ad esempio, la tendenza a concentrare le risposte verso alcune categorie (response contraction bias) o a fornire risposte in grado di generare un giudizio positivo da parte dell’intervistatore (social desirability bias). La disattenzione o la mancanza di cooperazione di chi risponde (satisficing behaviour), influenzate dalla difficoltà della domanda, dall’abilità del rispondente e dal suo grado di motivazione o di concentrazione, costituiscono ulteriori fonti di disturbo.

Recentemente, sono stati introdotti i modelli CUB che permettono di analizzare contemporaneamente la percezione del rispondente verso il fenomeno assieme ai fattori di incertezza. Tali modelli consentono di sintetizzare il comportamento degli intervistati e di agevolare la determinazione dei loro profili.

I risultati ottenuti applicando entrambe le metodologie mostrano che la soddisfazione sul lavoro è influenzata positivamente da un buon salario, e soprattutto da buone condizioni economiche della famiglia, dalla sicurezza del posto di lavoro (lavoro a tempo indeterminato e/o nel settore pubblico) e da un’occupazione specializzata o cambiata di recente. Un effetto opposto è esercitato dallo svolgimento di compiti che richiedono un’esperienza lavorativa inferiore a quella maturata.

Dal punto di vista strettamente statistico, la comparazione delle due metodologie evidenzia che i modelli CUB ottengono un miglior adattamento ai dati con un utilizzo parsimonioso delle variabili esplicative. Questi modelli evidenziano inoltre che la significatività di alcuni fattori che emerge nei modelli tradizionali può essere dovuta a errori di misura, causati dall’incertezza, di cui non si tiene conto in questa classe di modelli. In relazione ai fattori di disturbo, i modelli CUB, mettono in luce che coloro che riportano più elevati livelli di benessere soggettivo forniscono risposte mediamente più precise. Si rileva, infine, la presenza di una concentrazione delle risposte verso il livello più alto della scala. Questo risultato potrebbe riflettere il desiderio di alcuni individui di apparire molto soddisfatti del proprio lavoro.

Pubblicato nel 2013 in: Labour, v. 27, 2, pp. 198-224

Testo della pubblicazione