N. 822 - La domanda di energia delle famiglie italiane

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di Ivan Faiellasettembre 2011

Il lavoro esamina la relazione tra le caratteristiche demografiche e la spesa energetica delle famiglie italiane e, sulla base delle tendenze demografiche, climatiche e dei prezzi dei prodotti energetici (gas, elettricità e carburanti), formula una previsione sull’incidenza di tali spese al 2020 e al 2030.

Gli andamenti demografici del nostro paese si caratterizzano da un lato per il progressivo invecchiamento della popolazione e dall’altro per l’aumento del numero di famiglie. L’invecchiamento della popolazione può influenzare la domanda di energia in due direzioni opposte: le persone anziane trascorrono più tempo a casa domandando una maggiore quantità di energia elettrica e di risorse per la climatizzazione dei locali; d’altro canto utilizzano meno il trasporto privato, riducendo così la domanda di carburante.

La spesa energetica è analizzata utilizzando i dati dell’indagine sui consumi delle famiglie per il decennio 1997-2007. I dati sono integrati con informazioni mensili sui prezzi dei principali prodotti energetici e sugli andamenti delle temperature superficiali. Le quote di spesa per il riscaldamento, il trasporto e l’elettricità sono spiegate, utilizzando un modello a equazioni simultanee, con le caratteristiche demografiche della famiglia, i prezzi dei prodotti energetici e le condizioni del clima.

Le simulazioni al 2020 e al 2030 sono realizzate sotto le seguenti ipotesi: (1) i pesi campionari sono allineati alle proiezioni sulla distribuzione per età, sesso e dimensione familiare della popolazione; (2) i prezzi dei prodotti energetici si basano sulle proiezioni dell’Agenzia internazionale dell’energia; (3) le temperature tengono conto degli scenari dell’OCSE.

I risultati mostrano che nel 2020 e nel 2030 l’incidenza delle spese energetiche su quelle totali sarà inferiore di circa 2 punti percentuali a quella del 2007 (-1,8 nel 2020 e -2,2 nel 2030). Nel 2030 la quota di spesa destinata all’acquisto di elettricità risulterebbe leggermente superiore (di 0,2 punti percentuali), mentre quelle per l’acquisto di riscaldamento e di carburanti inferiori, rispettivamente di 1,9 e 0,5 punti percentuali. La riduzione è in larga parte da imputare alle variazioni climatiche e a quelle dei prezzi dei beni energetici; la componente demografica, che contribuirebbe per 0,1-0,2 punti percentuali al calo complessivo, è determinante nella riduzione della quota delle spese per l’acquisto di carburanti.

Le proiezioni indicano inoltre che nei prossimi decenni il peso della spesa energetica sarebbe più elevato per le famiglie più numerose, residenti nel Mezzogiorno, meno abbienti, con un capofamiglia giovane o occupato.

Pubblicato nel 2011 in: Energia, v. 32, 4, pp. 40-46

Testo della pubblicazione