N. 751 - Un’analisi non lineare della trasmissione del prezzo del petrolio ai prezzi al consumo dei prodotti energetici

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di Fabrizio Vendittimarzo 2010

La questione dell’asimmetria dei movimenti dei prezzi dei carburanti in risposta a quelli del petrolio è oggetto di una voluminosa letteratura empirica, con risultati contrastanti sia per gli Stati Uniti sia per i paesi dell’area dell’euro. Tale controversia è ripresa negli ultimi anni in relazione alla forte volatilità delle quotazioni del greggio che, principalmente tramite i prezzi dei carburanti, ha avuto un notevole impatto sull’inflazione al consumo a livello globale.

Recentemente sono emersi dubbi circa l’adeguatezza della metodologia adottata negli studi che hanno affrontato questo argomento. In particolare, si è sottolineata l’incongruenza tra l’impiego di modelli lineari e la natura potenzialmente asimmetrica e pertanto non lineare del fenomeno d’interesse.

Questo lavoro confronta il legame fra il prezzo del petrolio e quello (al netto delle imposte) della benzina verde e del diesel per gli Stati Uniti, l’area dell’euro e i quattro maggiori paesi (Germania, Francia, Italia e Spagna) utilizzando risposte a impulso non lineari. In particolare, si studia il grado di asimmetria della risposta del prezzo dei carburanti a variazioni inattese (shock) del prezzo del petrolio. Una ulteriore innovazione consiste nell’impiego di dati a frequenza settimanale, più adatti ad accertare l’esistenza di eventuali asimmetrie rispetto a quelli mensili solitamente utilizzati in letteratura.

I risultati non segnalano asimmetrie significative nella risposta dei prezzi al netto delle imposte dei carburanti a shock petroliferi. Solo per la Francia e per gli Stati Uniti, a fronte di variazioni inattese del prezzo del petrolio particolarmente ampie, si registra una risposta dei prezzi dei carburanti diversa a seconda del segno dello shock; tuttavia, la discrepanza fra l’entità della reazione a variazioni positive e negative dei prezzi del petrolio si annulla entro due settimane.

Le variazioni inattese alle quotazioni del greggio si trasmettono completamente ai prezzi dei carburanti in poche settimane, con una certa eterogeneità fra paesi. Nel caso della Germania e della Francia l’adeguamento delle benzine è molto rapido e si completa nell’arco di 2-3 settimane. In Italia e in Spagna esso invece richiede 4-5 settimane; un intervallo temporale di poco inferiore si riscontra per la media dell’area dell’euro e per gli Stati Uniti.

Le implicazioni di tali risultati per la reazione dei prezzi finali dei carburanti (inclusivi delle imposte) a variazioni inattese dei prezzi del greggio vanno valutate con cautela, data l’incidenza (particolarmente elevata in Italia) delle accise. Inoltre, lo studio riguarda la risposta a variazioni inattese del prezzo del greggio; pertanto non consente di valutare le più generali strategie di prezzo dei produttori di carburante, ad esempio in risposta alle condizioni correnti di domanda.