N. 654 - La reazione alle condizioni cicliche delle politiche fiscali nell’area dell’euro.Perché i risultati della ricerca empirica sono così diversi?

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di Roberto Golinelli e Sandro Momiglianogennaio 2008

Nella letteratura empirica sulla politica fiscale nei paesi dell’area dell’euro non vi è consenso su due importanti questioni. La prima è se le politiche di bilancio abbiano, in media, ridotto o accresciuto le fluttuazioni economiche (ovvero se l’azione sia stata tipicamente anti-ciclica o meno). La seconda questione è se la risposta della politica di bilancio sia simmetrica o asimmetrica rispetto al contesto macroeconomico (nel caso di azione anticiclica, ad esempio, il sostegno fiscale nelle fasi di debolezza congiunturale potrebbe essere più marcato degli interventi restrittivi nelle fasi di espansione). Dare una risposta univoca a queste due domande favorirebbe la comprensione dei fattori sottostanti le fluttuazioni economiche e consentirebbe una valutazione delle attuali regole europee sulle finanze pubbliche, spesso criticate in quanto impedirebbero un’efficace azione anti-ciclica da parte delle autorità di bilancio nazionali.

Questo lavoro passa in rassegna le analisi empiriche disponibili sulle politiche di bilancio dei paesi dell’area dell’euro, cercando di chiarire i motivi per cui i diversi studi conducono a risposte notevolmente discordi sulle due questioni sopra formulate. L’analisi si concentra sui lavori che includono una stima econometrica di una funzione di reazione delle politiche di bilancio discrezionali (misurate dalle variazioni del saldo primario di bilancio corretto per gli effetti del ciclo) e che utilizzano come indicatore delle condizioni cicliche la differenza tra prodotto potenziale ed effettivo (output gap). Il lavoro cerca di replicare le varie analisi prese in esame, variando il periodo esaminato, la fonte dei dati e il rispettivo tipo (real-time o ex post; i dati real-time sono quelli disponibili al momento delle decisioni di bilancio, mentre i dati ex-post incorporano tutte le successive revisioni).

La reazione delle politiche di bilancio alle condizioni cicliche è misurata dal coefficiente di regressione relativo all’output gap. L’analisi evidenzia come parte delle differenze nelle stime di tale coefficiente sia attribuibile alla specificazione del modello utilizzato dai vari autori. In altri termini, le diverse specificazioni comportano nozioni di reazione delle politiche al ciclo economico non omogenee, il che rende i valori dei parametri stimati nei diversi lavori non direttamente confrontabili.

Parte delle differenze è anche attribuibile al tipo di dati utilizzato o alla loro fonte. Modifiche del periodo storico esaminato hanno invece un impatto modesto sui risultati.

Per quanto riguarda la questione della ciclicità della politica fiscale, il lavoro mostra che i dati disponibili (indipendentemente dalla loro tipologia e fonte) non danno sostegno alla tesi, frequentemente proposta nel dibattito, che le politiche di bilancio siano state pro-cicliche, ossia tendenti ad accrescere le fluttuazioni economiche. In particolare, utilizzando nell’analisi empirica dati ex post delle variabili esplicative, emerge l’indicazione di a-ciclicità delle politiche, ossia che esse non reagirebbero alle condizioni macroeconomiche. Utilizzando invece dati real-time, emergono indicazioni di un comportamento anti-ciclico, ossia tendente ad attenuare le fluttuazioni economiche.

Riguardo alla questione della simmetria o meno della politica fiscale, la risposta dipende in generale dal tipo di dati utilizzato o dalla loro fonte.

Pubblicato nel 2009 in: Fiscal Studies, v. 30, 1, pp. 39-72

Testo della pubblicazione