Lo studio intende valutare le diverse metodologie proposte per correggere ("aggiustare") i dati della base monetaria in modo da tenere conto delle variazioni del coefficiente di riserva obbligatoria. Dall'analisi svolta emerge che la metodologia originale, proposta da Brunner, rimane valida per correggere l'effetto di impatto che una modifica del coefficiente di riserva obbligatoria ha sulla serie storica della base monetaria. Le metodologie proposte in anni più recenti, che cercano di utilizzare la base monetaria aggiustata come indicatore per valutare la politica di offerta di moneta seguita dalla banca centrale, sono invece assoggettabili a diverse critiche di ordine logico. L'analisi viene successivamente estesa alla situazione italiana: si dimostra che l'esistenza di un coefficiente di riserva obbligatoria riferito alle variazioni, anziché alla consistenza, dei depositi pone problemi logici ancora maggiori di quelli individuati nel caso generale. Al termine del lavoro viene proposto un metodo che permetta di ricostruire un aggiustamento del tipo di quello proposto da Brunner anche nel caso italiano.
N. 15 - Base monetaria aggiustata e sue interpretazioni: aspetti teorici e applicazione al caso italiano
Testo della pubblicazione
- N. 15 - Base monetaria aggiustata e sue interpretazioni: aspetti teorici e applicazione al caso italiano pdf 1.7 MB Data pubblicazione: 31 dicembre 1982