N. 194 – L’industria meridionale e la crisi

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di Laura Conti, Leandro D'Aurizio, Alessandro Fabbrini, Andrea Filippone, Giuseppe Ilardi, Giovanni Iuzzolino, Pasqualino Montanaro, Marco Paccagnella, Valeria Pellegrini e Raffaele Santioniluglio 2013

Nell'ultimo decennio, ma soprattutto nella recente crisi economica mondiale, il divario tra l'industria del Mezzogiorno e quella del Centro Nord si è ampliato: gli investimenti e l'occupazione industriale si sono ridotti in misura assai più intensa che al Centro Nord; il contributo delle regioni meridionali al valore aggiunto industriale nazionale è significativamente calato. Analizzando l'industria meridionale da una prospettiva sia micro sia macro economica il lavoro mostra che le regioni meridionali sono caratterizzate in larga misura dagli stessi problemi strutturali che affliggono il resto del Paese, ma che nel Sud presentano una maggiore intensità: difficoltà delle imprese a crescere e a internazionalizzarsi, scarsa innovazione, specializzazione in settori a media o bassa tecnologia. Sebbene gli elementi di debolezza tendano a prevalere sui punti di forza, si riscontrano anche segnali di vitalità per alcuni sistemi industriali del Mezzogiorno e tipologie d'impresa, soprattutto nelle classi dimensionali maggiori.

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