N. 168 - Misurare l’innovazione: un’analisi del divario italiano

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di Michele Benvenuti, Luca Casolaro e Elena Gennarigiugno 2013

Il lavoro contiene una rassegna dei principali indicatori utilizzati in letteratura per misurare il grado di innovazione di un paese ed effettua una valutazione della posizione dell'Italia rispetto ai principali paesi europei. L'analisi prende in considerazione indicatori sia tradizionali sia innovativi utilizzando dati statistici nazionali e indagini. L'Italia mostra ampi divari nel quadro regolatorio, nelle infrastrutture ICT e nel finanziamento degli investimenti in innovazione. Le imprese si distinguono per un livello basso degli input, specialmente per quanto riguarda la presenza di laureati e la spesa in R&S che, analizzata per classe dimensionale, mostra rispetto agli altri paesi un divario consistente in particolare per le grandi imprese. Nonostante tutto ciò, un'alta percentuale di imprese italiane dichiara di effettuare innovazione, anche in presenza di una bassa spesa in R&S, facendo affidamento più nella registrazione di marchi e disegni industriali che sui brevetti per proteggere il diritto di proprietà intellettuale. In sintesi, la rassegna conferma che in Italia l'innovazione è più di natura incrementale, quindi meno capace di portare ad aumenti di produttività e di sospingere la crescita economica.

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