N. 97 - Alla ricerca dei capitali perduti: una stima delle attività all’estero non dichiarate dagli italiani

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di Valeria Pellegrini e Enrico Tostiluglio 2011

La dimensione rilevante delle attività estere emerse con gli "scudi fiscali" e analisi internazionali sulle statistiche di bilancia dei pagamenti suggeriscono che le attività dell'Italia verso il resto del mondo, così come quelle di altri paesi, sono caratterizzate da una sistematica sottostima di entità significativa concentrata nella componente degli investimenti di portafoglio.

Questo lavoro si propone di verificare tale ipotesi e di quantificare il potenziale ordine di grandezza del fenomeno. Il metodo di stima è basato sul confronto delle statistiche mirror degli investimenti di portafoglio e si avvale principalmente dei dati della Coordinated Portfolio Investment Survey (CPIS) condotta dall'FMI, integrati da una pluralità di basi dati internazionali.

La discrepanza a livello globale si attesta nella media del periodo 2001-2008 al 7,3 per cento del PIL mondiale. Sono stati adottati diversi criteri per distribuire l'under-reporting tra i paesi e stimarne la quota attribuibile all'Italia, che può plausibilmente ritenersi compresa tra i 124 e i 194 miliardi di euro a fine 2008 (7,9 - 12,4 per cento del PIL).

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