N. 69 - Il ruolo delle politiche macroeconomiche nella crisi globale

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di Pietro Catte, Pietro Cova, Patrizio Pagano e Ignazio Viscoluglio 2010

Il lavoro argomenta che la mancanza di decisioni tempestive di politica economica, finalizzate alla correzione degli squilibri interni ed esterni, abbiano contribuito in misura rilevante alla formazione degli eccessi che hanno generato la crisi finanziaria e la Grande Recessione.

Concentrandosi sul periodo 2002-07 il lavoro propone una serie di simulazioni controfattuali per analizzare il ruolo di (a) una politica monetaria eccessivamente espansiva negli Stati Uniti e l'assenza di un'efficace supervisione macro-prudenziale che hanno permesso una prolungata espansione della spesa finanziata da debito; (b) la decisione della Cina e di altri paesi emergenti di perseguire una strategia di crescita economica guidata dalle esportazioni, sostenuta da una politica di rigido ancoraggio del tasso di cambio al dollaro che ha generato una forte accumulazione di riserve valutarie, e la debole crescita della domanda interna nelle economie avanzate caratterizzate da una bassa crescita del prodotto potenziale.

I risultati delle simulazioni avvalorano l'ipotesi che se si fosse attuato un ribilanciamento, coordinato e di entità rilevante, della domanda globale, gli squilibri macroeconomici non si sarebbero accumulati fino al punto a cui sono arrivati e le tensioni sui mercati finanziari potrebbero aver avuto conseguenze meno drammatiche.

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