N. 18 - L'economia della CalabriaRapporto annuale

Nel 2013 l'attività economica in Calabria ha continuato a contrarsi. Secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è diminuito del 2,8 per cento (-3,2 nel 2012).

Nel settore industriale, la fase recessiva si è gradualmente attenuata, lasciando spazio a qualche segnale di stabilizzazione tra la fine dell'anno e il primo trimestre del 2014. La difficile situazione congiunturale si è riflessa ancora sull'accumulazione di capitale e sulla domanda di lavoro. Le esportazioni di merci si sono complessivamente ridotte; un andamento in controtendenza si registra tuttavia nell'industria alimentare. Nel settore delle costruzioni è proseguita la flessione dell'attività in atto dal 2007, in connessione con le difficoltà nel comparto dei lavori pubblici e la debolezza del mercato immobiliare. L'andamento del terziario ha risentito sia della dinamica negativa del reddito disponibile sia del calo della domanda turistica dovuto alla diminuzione di viaggiatori italiani; nel comparto dei trasporti, si segnala invece un ulteriore recupero del movimento di container a Gioia Tauro.

La prolungata congiuntura sfavorevole si è ripercossa sulle condizioni del mercato del lavoro. Il numero di occupati si è ulteriormente ridotto e si è allargato il divario con il resto del Paese nel tasso di occupazione. La disoccupazione è cresciuta in tutte le fasce di età, attestandosi su livelli particolarmente elevati tra i più giovani. Tra questi ultimi, è inoltre cresciuta l'incidenza di coloro che non lavorano né svolgono un'attività di studio o formazione.

La contrazione del credito al settore privato non finanziario in Calabria si è accentuata. Il calo ha riguardato sia le famiglie consumatrici sia le imprese, con una flessione anche per quelle di dimensioni medie e grandi. La dinamica dei finanziamenti bancari a imprese e famiglie è stata condizionata sia dalla debolezza della domanda di prestiti, in particolare quella legata agli investimenti fissi, sia da condizioni di offerta che risentono dell'elevato rischio di credito e dell'incertezza sulle prospettive dell'attività economica.

I tassi d'interesse a breve termine applicati alle imprese, dopo essere aumentati nel primo trimestre, sono diminuiti nei mesi successivi riportandosi su livelli poco inferiori a quelli della fine del 2012. Il tasso di interesse medio sui mutui per l'acquisto di abitazioni si è ridotto.

Gli effetti della crisi sulla situazione economica e finanziaria delle imprese hanno inciso sulla qualità del credito: il flusso di nuove sofferenze è rimasto su valori elevati, specie nel settore manifatturiero e delle costruzioni.

I depositi bancari delle famiglie consumatrici hanno decelerato, a causa del rallentamento registrato per la componente con vincolo temporale, solo in parte compensato dalla crescita dei conto correnti.

Testo della pubblicazione