N. 26 - L'economia della LombardiaAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi del 2013 si è arrestata la caduta dell'attività industriale della regione: la produzione è scesa solo leggermente, la domanda ha segnato un lieve aumento; tuttavia le esportazioni di beni hanno perso slancio, rallentando anche sui mercati esterni alla UE. Secondo le nostre indagini, nelle valutazioni delle imprese industriali il punto di minimo del ciclo sarebbe stato raggiunto nel terzo trimestre e la produzione aumenterebbe nel quarto; gli ordini interni ed esteri tornerebbero a crescere nei prossimi sei mesi, con una ripresa delle esportazioni su tutti i mercati. Per le acuite condizioni di incertezza la propensione a investire è rimasta contenuta; secondo le imprese l'accumulazione riprenderebbe l'anno prossimo e potrebbe intensificarsi se si manifesteranno miglioramenti nelle condizioni del ciclo. Nelle costruzioni e nei servizi l'andamento dell'attività è stato ancora negativo.

Nel primo semestre del 2013 il numero degli occupati è lievemente risalito rispetto al periodo corrispondente. L'indagine della Banca d'Italia presso le imprese industriali e dei servizi della regione, tuttavia, non evidenzia una ripresa dell'occupazione per la media dell'anno. L'offerta di lavoro ha continuato a crescere e il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'8,1 per cento nel semestre, aumentando in misura comunque più contenuta rispetto al recente passato. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono aumentate, sia nella componente ordinaria sia in quella straordinaria.

In connessione con la fase ciclica ancora incerta, i finanziamenti bancari alla clientela regionale hanno registrato una flessione marcata nella prima parte dell'anno, guidata soprattutto dall'andamento del credito alle imprese. La domanda di prestiti delle aziende si è mantenuta debole, specie nella componente da destinare agli investimenti produttivi; le politiche di offerta seguite dalle banche sono rimaste selettive, principalmente a causa dell'accresciuto rischio di credito. Le insolvenze e le difficoltà di rimborso delle imprese sono infatti aumentate in modo significativo. Le indicazioni qualitative più recenti, raccolte nelle indagini presso banche e imprese, mostrano primi segnali di attenuazione delle difficoltà di accesso al credito e prefigurano un possibile miglioramento nella seconda parte dell'anno. I finanziamenti alle famiglie hanno ristagnato, come risultato di una modesta riduzione nei mutui per l'acquisto di abitazioni e di un leggero incremento del credito al consumo. L'offerta è rimasta invariata e la qualità dei crediti non è peggiorata. La raccolta al dettaglio ha continuato a espandersi, guidata dalla componente dei depositi, mentre le obbligazioni collocate presso la clientela si sono ridotte.

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