N. 24 - L'economia del PiemonteAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2013 l'attività economica ha continuato a contrarsi in tutti i principali comparti. Nell'industria la domanda si è ulteriormente ridotta, riflettendo l'andamento negativo della componente interna. La produzione è ancora scesa, anche se la dinamica è lievemente migliorata nel secondo trimestre. Per contro, le esportazioni sono ancora cresciute, trainate dalle vendite nei paesi extra europei, fornendo un contributo positivo al prodotto regionale. Nelle costruzioni la congiuntura è rimasta negativa sia nel comparto pubblico sia in quello privato. Sull'attività nel terziario ha influito negativamente la debolezza della spesa delle famiglie, frenata soprattutto dalle condizioni del mercato del lavoro.

Tuttavia le valutazioni degli imprenditori intervistati dalla Banca d'Italia evidenziano per i prossimi mesi un graduale miglioramento della congiuntura. Anche le previsioni di investimento delle imprese di medie e grandi dimensioni forniscono segnali di possibile ripresa. Il quadro rimane comunque connotato da un'elevata incertezza.

Nel mercato del lavoro l'occupazione è ulteriormente calata nei primi sei mesi. Il numero di persone in cerca di occupazione è ancora cresciuto; gli iscritti alle liste di mobilità hanno registrato un incremento significativo. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, sia pure in calo nei primi nove mesi dell'anno, si mantiene su valori storicamente elevati.

I prestiti alle imprese e alle famiglie nei primi otto mesi dell'anno sono ulteriormente diminuiti. L'andamento è riconducibile al negativo quadro congiunturale, che si è riflesso sia nella debolezza della domanda di credito sia nell'orientamento ancora restrittivo dell'offerta. Su quest'ultimo, in particolare, continua a influire l'aumento della rischiosità del credito alle imprese, che ha raggiunto livelli storicamente alti. I tassi di interesse sui prestiti hanno fatto registrare nel primo semestre una lieve riduzione sia per le imprese sia per le famiglie. È proseguita, sia pure a ritmi meno intensi, la crescita della raccolta delle banche presso il settore privato, trainata dalla componente dei depositi.

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