N. 8 - L'economia della LiguriaRapporto annuale

A seguito del progressivo deterioramento del contesto economico e finanziario che ha preso avvio dall'estate del 2011, il settore produttivo regionale ha attraversato una prolungata fase sfavorevole, che nello scorso anno è risultata particolarmente incisiva, interessando larga parte dei comparti economici.

I giudizi delle imprese industriali su produzione e ordini hanno raggiunto livelli molto bassi nel confronto storico. A fronte di una domanda interna in diminuzione, gli ordinativi dall'estero hanno concorso al sostegno dei livelli produttivi, specie per le aziende maggiori, determinando una lieve crescita dell'export. Per le piccole imprese al calo della domanda si sono associati problemi di liquidità derivanti dalle crescenti difficoltà di riscossione dei crediti commerciali, oltre alla presenza di tensioni nelle condizioni di finanziamento bancario. Queste ultime, unitamente alle incerte prospettive di domanda, hanno frenato la spesa per investimenti.

Gli investimenti nell'edilizia residenziale hanno continuato a diminuire, anche a seguito della sensibile contrazione del mercato immobiliare, in termini sia di compravendite, sia di quotazioni. Per i principali lavori pubblici, anche a causa di difficoltà di finanziamento, gli avanzamenti realizzativi sono stati limitati ad alcuni interventi sulla rete ferroviaria e nelle aree portuali.

La progressiva diminuzione del reddito disponibile ha condizionato le decisioni di consumo delle famiglie; ne è conseguita una forte contrazione degli acquisti di beni durevoli, che ha penalizzato gli esercizi commerciali. Anche i flussi turistici presso le strutture ricettive sono diminuiti, in particolare nella componente di provenienza nazionale.

Riflettendo la crisi economica, il movimento di merci presso i porti liguri si è ridotto. È però cresciuto il traffico di container, a fronte delle lievi diminuzioni registrate dai porti spagnoli e francesi del Mediterraneo e da quelli del Nord Europa. Il livello dei noli ha continuato a calare, a seguito del perdurante eccesso di offerta che contraddistingue il settore del trasporto marittimo.

Il mercato del lavoro ligure, che tra il 2009 e il 2011 aveva accusato meno di altre realtà territoriali le ripercussioni della crisi, nello scorso anno ne è stato investito in misura più marcata, con una riduzione degli occupati superiore a quelle registrate in media in Italia e nell'area nordoccidentale del paese. La flessione, concentrata nei lavoratori autonomi e nei dipendenti con contratto a tempo determinato, ha interessato la componente giovanile dell'occupazione; ha invece continuato a crescere il numero degli occupati di età superiore ai 55 anni, in parte a causa del progressivo innalzamento dell'età pensionabile. Sono aumentati in misura consistente le persone in cerca di occupazione e il tasso di disoccupazione, specie fra i giovani. Anche le ore di Cassa integrazione guadagni (CIG) autorizzate in Liguria sono ulteriormente aumentate, nella componente ordinaria e in particolare in quella in deroga.

Nel corso del 2012 il credito al settore privato non finanziario in Liguria ha iniziato a ridursi. A fronte di una sostanziale invarianza dei prestiti alle famiglie consumatrici, la contrazione è stata determinata dai finanziamenti alle imprese, con un calo più accentuato per quelle di piccole dimensioni. In presenza di una scarsa spesa per investimenti fissi, la domanda di credito delle imprese è stata maggiormente diretta al finanziamento del capitale circolante, appesantito dai tempi di riscossione del porta-foglio commerciale.

Dal lato dell'offerta di credito, gli intermediari hanno mantenuto un approccio cauto nel determinare le condizioni di accesso delle imprese ai finanziamenti, proseguendo a discriminare la clientela per profilo di rischio. I tassi di interesse bancari sono aumentati, in misura più marcata per le operazioni a medio e a lungo termine e per le imprese, specie per quelle di minori dimensioni.
Il perdurare della fase congiunturale sfavorevole si è riflesso sulla qualità del credito: sono sensibilmente cresciuti sia il flusso di nuove sofferenze, specie nei confronti del sistema produttivo, sia la quota di prestiti alle aziende che presentano difficoltà di rimborso più lievi, quali partite incagliate, scadute o ristrutturate.

La raccolta bancaria ha proseguito la sua crescita. Nella componente riferita alle fa-miglie consumatrici sono aumentati in particolare i depositi vincolati, sospinti anche dalle politiche commerciali attuate dagli intermediari, e in minore misura le obbligazioni bancarie. I titoli delle famiglie consumatrici liguri in custodia presso il sistema bancario, valutati a prezzi correnti, sono lievemente aumentati, grazie ai fondi comuni di investimento e ai titoli di Stato.

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