N. 3 - L'economia della Valle d'AostaRapporto annuale

Nel 2012 l'attività economica della Valle d'Aosta si è contratta. Secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è diminuito dell'1,8 per cento, in misura inferiore alla media nazionale.

Nel settore manifatturiero la flessione della domanda interna ed estera ha determinato un calo della produzione e del fatturato delle imprese. La spesa per investimenti è risultata contenuta.

L'attività economica nell'edilizia ha continuato a ridursi; vi ha influito il deterioramento della domanda sia privata sia pubblica. È proseguita la diminuzione delle compravendite immobiliari; i prezzi delle abitazioni in termini nominali hanno iniziato a diminuire nel secondo semestre dell'anno. Il valore e il numero dei bandi per appalti pubblici sono calati fortemente.

Nei servizi il valore aggiunto si è ridotto dello 0,6 per cento, sulla base delle stime di Prometeia, principalmente per il calo nel comparto del commercio, che ha continuato a risentire della debolezza dei consumi delle famiglie, e in quello dei trasporti. Il movimento turistico è invece cresciuto per il contributo positivo sia della componente italiana sia di quella straniera.

Nel 2012 il numero di occupati è nuovamente calato; vi ha influito l'ulteriore flessione nel settore delle costruzioni e la riduzione in quello dei servizi. Il numero di occupati è diminuito nelle classi di età fino a 44 anni. Il tasso di disoccupazione è salito di quasi due punti percentuali, al 7,1 per cento. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono aumentate, soprattutto per l'apporto della componente straordinaria e in deroga.

Nel 2012 i prestiti bancari alla clientela residente in regione sono diminuiti. La riduzione ha riguardato sia i finanziamenti alle imprese sia quelli alle famiglie consumatrici. Sul calo hanno continuato a pesare le difficoltà di accesso al credito, che si sono accompagnate a una diminuzione della domanda. Nel primo trimestre dell'anno in corso la dinamica del credito è tornata ad essere positiva per le imprese, mentre hanno continuato a ridursi i prestiti alle famiglie consumatrici.

L'andamento negativo dei finanziamenti alle famiglie ha riflesso la contrazione sia dei mutui immobiliari sia del credito al consumo. Le nuove erogazioni per l'acquisto di abitazioni si sono ridotte e si sono ulteriormente concentrate presso le fasce più anziane della popolazione; si è arrestata la tendenza all'aumento di quelle di importo elevato. Negli anni tra il 2007 e il 2011 è cresciuta la quota di famiglie valdostane indebitate e l'incidenza della rata del mutuo sul reddito di queste famiglie è lievemente aumentata, restando comunque inferiore alla media del Nord Ovest e a quella nazionale.

La riduzione dei prestiti alle imprese ha riguardato principalmente i finanziamenti collegati alla gestione del portafoglio commerciale, in connessione alla flessione delle vendite; sono diminuite anche le forme a scadenza, a causa della scarsa attività di investimento. Si sono ulteriormente contratti i finanziamenti alle attività manifatturiere ed è diventato negativo il tasso di crescita dei prestiti al settore delle costruzioni.

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