N. 24 - L'economia del PiemonteAggiornamento congiunturale

Nel primo semestre del 2011 è proseguita la ripresa avviatasi nel 2009, anche se a ritmi più contenuti dell'anno precedente. A partire dall'estate il rallentamento dell'economia mondiale e nazionale si è riflesso negativamente sull'attività economica e sulle attese degli operatori della regione. Nell'industria nei primi sei mesi la produzione, pur in lieve decelerazione, ha continuato a trarre impulso soprattutto dalle esportazioni; queste ultime sono tornate su livelli prossimi a quelli precedenti la crisi, grazie alla marcata crescita nei paesi emergenti.

L'attività di investimento nell'anno in corso è rimasta debole, riflettendo gli ampi margini di capacità produttiva ancora inutilizzata e l'elevata incertezza sull'evoluzione dell'economia. Le aspettative delle imprese prefigurano un ulteriore indebolimento della congiuntura nei prossimi mesi. Nelle costruzioni la situazione continua a essere fortemente negativa, influenzata dalla perdurante debolezza della domanda.

Le condizioni nel mercato del lavoro sono lievemente migliorate. L'occupazione è tornata a crescere, ma rimane su livelli inferiori a quelli precedenti la crisi; ha continuato ad aumentare la quota di occupati con contratti di lavoro flessibili. Il tasso di disoccupazione continua a essere il più elevato tra le regioni del Nord. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è diminuito, rimanendo su livelli eccezionalmente elevati nel confronto storico. Il credito alle imprese ha ripreso a crescere, anche se a tassi molto contenuti.

Le condizioni di offerta dei prestiti si sono lievemente inasprite, soprattutto sulle posizioni più rischiose. I mutui immobiliari alle famiglie hanno continuato ad aumentare ai ritmi moderati dell'anno precedente, in presenza di un aumento dei tassi di interesse. Si è ulteriormente contratto, invece, il credito al consumo. La qualità dei prestiti è lievemente migliorata rispetto alla fine del 2010, ma rimane peggiore nel confronto con il periodo precedente l'avvio della crisi finanziaria del 2008. La dinamica della raccolta bancaria presso le famiglie e le imprese è rimasta debole.

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