L'economia della CalabriaRapporto annuale

Secondo le stime elaborate dai principali istituti di ricerca nazionali, nel 2006 il PIL regionale sarebbe cresciuto in un intervallo compreso tra lo 0,5 e l’1,3 per cento, recuperando solo in parte la diminuzione del dell’anno precedente (2,1 per cento); la crescita è da ascrivere principalmente all’andamento delle costruzioni e di alcuni comparti dei servizi.
Nel settore agricolo le quantità raccolte sono diminuite in tutte le principali coltivazioni regionali.
Nell’industria manifatturiera i livelli della produzione e degli ordinativi sono aumentati, restando comunque al di sotto di quelli ritenuti normali dagli imprenditori. La spesa per investimenti in macchinari e attrezzature è rimasta pressoché invariata. Il contributo delle esportazioni, ancorché marginale, è stato positivo.
La crescita delle costruzioni è stata sostenuta sia dall’espansione del comparto delle opere pubbliche sia dalla crescita del mercato immobiliare.
Le vendite degli esercizi commerciali sono diminuite; la diminuzione rilevata presso gli esercizi commerciali di piccola e media dimensione è stata in parte compensata dall’espansione del fatturato della grande distribuzione. Sono cresciuti i flussi turistici in regione, pur rimanendo geograficamente poco diversificati e concentrati nei mesi estivi. Il numero di passeggeri transitati negli scali aeroportuali della regione è cresciuto di oltre un quarto. E’ proseguita la flessione dell’attività di transhipment del porto di Gioia Tauro, anche per effetto dello spostamento dei traffici dai porti italiani verso quelli spagnoli.
Nel 2006 le risorse stanziate dalla Regione attraverso il Piano Operativo Regionale sono state pari a 680 milioni di euro; tra il 2000 e il 2006 il valore dei pagamenti effettuati in rapporto al PIL è stato in media pari all’1,4 per cento annuo, 0,4 punti percentuali in più della media delle regioni appartenenti all’Obiettivo 1.
Il numero di occupati ha ripreso a crescere dopo la flessione dell’anno precedente; il tasso di disoccupazione è calato, associandosi ad un aumento del tasso di attività. La partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne rimane modesta. Quasi un terzo delle unità di lavoro impiegate in Calabria sono irregolari; si tratta della quota più alta tra le regioni italiane.
La crescita dei prestiti bancari è rimasta elevata. L’aumento dei prestiti alle imprese ha interessato soprattutto le aziende di media e grande dimensione e le forme di finanziamento a medio e a lungo termine. I principali contributi alla crescita dei finanziamenti alle famiglie consumatrici sono stati apportati dal credito al consumo e dai mutui immobiliari.
Le condizioni di offerta di credito sono rimaste distese. I crediti divenuti inesigibili nel corso dell’anno sono aumentati a un tasso di gran lunga inferiore a quello del biennio precedente. Al lordo dei crediti cartolarizzati a partire dal 2000, il rapporto tra le sofferenze e i prestiti complessivi risulta ancora ampiamente superiore alla media nazionale.
La raccolta bancaria è cresciuta soprattutto per l’apporto delle famiglie consumatrici; sono aumentate tutte le forme di impiego del risparmio con l’eccezione delle obbligazioni bancarie. Il rendimento medio dei conti correnti è tornato a crescere dopo un biennio di stabilità. Il valore dei titoli depositati presso il sistema bancario è cresciuto soprattutto per effetto dell’incremento dei titoli di Stato.
Nel triennio 2003 – 2005 la spesa delle Amministrazioni pubbliche in Calabria in rapporto al prodotto è risultata superiore di oltre sette punti percentuali rispetto a quella delle regioni del Mezzogiorno a statuto ordinario.

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