L'economia della BasilicataRapporto annuale

Nel 2006, secondo le stime della Svimez, l’attività economica sarebbe aumentata a ritmi più sostenuti di quelli dell’anno precedente, beneficiando della ripresa della domanda interna, in particolare della spesa per consumi e degli investimenti in costruzioni. Le esportazioni regionali sono tornate a crescere, dopo tre anni, grazie alla ripresa del comparto dei mezzi di trasporto.
La produzione industriale è rimasta sui livelli dell’anno precedente; nel primo trimestre del 2007 si è assistito a un’accelerazione degli ordini rivolti alle imprese. Nel settore delle costruzioni l’attività è stata sospinta dal favorevole andamento del mercato immobiliare e dal lieve recupero nel comparto delle opere pubbliche. Nel settore terziario hanno ripreso a crescere le vendite degli esercizi commerciali; la stagione turistica si è chiusa in flessione rispetto all’anno precedente. Nel settore dell’agricoltura il valore aggiunto, dopo un triennio di crescita, è diminuito.
Risentendo del miglioramento della congiuntura, il numero di occupati è aumentato del 2,3 per cento. La crescita si è concentrata nei settori dei servizi e delle costruzioni; nell’industria in senso stretto e in agricoltura il numero di occupati ha invece registrato una flessione. Il tasso di disoccupazione si è ridotto; sono tornati a crescere i flussi emigratori verso il Centro Nord.
I prestiti bancari erogati alla clientela residente in regione sono aumentati dell’8,7 per cento, un ritmo di poco inferiore a quello dell’anno precedente. Il credito alle imprese ha tratto impulso degli accresciuti livelli dell’attività produttiva; la domanda di prestiti delle famiglie per l’acquisto di abitazioni e beni di consumo è rimasta sostenuta, sebbene in rallentamento.
L’incidenza delle nuove partite in sofferenza sui prestiti in essere all’inizio del periodo è salita al 4,2 per cento; il deterioramento è circoscritto a talune posizioni appartenenti al settore dei servizi. Il flusso di nuove sofferenze delle famiglie consumatrici è salito dallo 0,8 all’1,0 per cento.

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