L'economia della Sicilia nel 2005Rapporto annuale

Nel 2005 l’andamento dell’economia siciliana nel complesso è stato stagnante, pur con segnali positivi nelle costruzioni e nel turismo.

Si è ridotto il raccolto per molte delle principali colture agricole. È proseguita la dinamica calante dei prezzi alla produzione nel comparto orticolo, con un peggioramento della redditività per le aziende locali.

L’andamento del settore industriale è rimasto debole; sia gli ordini sia la produzione si sono mantenuti su livelli inferiori al normale. In media le imprese contattate per la consueta indagine annuale condotta dalla Banca d'Italia hanno ridotto le spese per investimenti in macchinari e attrezzature; la crescita del fatturato è risultata quasi nulla in termini reali.

Come nell’anno precedente anche nel 2005 la fase congiunturale del settore delle costruzioni è stata positiva. Il comparto delle opere pubbliche ha tratto beneficio dall’apertura dei cantieri per alcuni lavori finanziati con i fondi di Agenda 2000. L’edilizia privata ha trovato impulso in alcuni nuovi investimenti per strutture alberghiere e commerciali.

Il settore commerciale ha continuato a risentire della modesta dinamica dei consumi delle famiglie siciliane, con un nuovo calo delle vendite in valore. Ha trovato conferma la ripresa dei flussi turistici, spinti nel 2005 dal buon andamento delle presenze di stranieri.

È proseguita la crescita dell’export regionale, con particolare riferimento ai prodotti petroliferi, della chimica e dell’alimentare.

È aumentato il numero di occupati nei principali settori; come a livello nazionale anche nell’Isola i dati potrebbero risentire della regolarizzazione dei lavoratori stranieri. In termini percentuali la crescita è stata più intensa per le forme contrattuali flessibili, a tempo determinato o part-time. Il tasso di disoccupazione, seppure diminuito, rimane il più elevato tra le regioni italiane.

Il credito bancario ha continuato a crescere a ritmi sostenuti ed è proseguito l’allungamento delle scadenze temporali. Anche i finanziamenti degli intermediari iscritti nell’elenco di cui all’art. 107 del Testo Unico Bancario sono aumentati in misura significativa.

La crescita degli impieghi bancari ha riguardato sia le famiglie consumatrici, soprattutto grazie all’intensità degli scambi sul mercato immobiliare, sia le imprese, che hanno registrato un incremento elevato e in forte accelerazione rispetto a dodici mesi prima; la variazione è stata più sensibile per le imprese di minori dimensioni.

Le condizioni di offerta del credito si sono mantenute distese. I tassi di interesse sui crediti bancari sono lievemente diminuiti, posizionandosi su livelli storicamente contenuti.

L’indice di decadimento dei prestiti bancari è rimasto in linea con i valori contenuti osservati nel triennio precedente. L’incidenza dello stock delle sofferenze sul totale dei prestiti è scesa ulteriormente, in relazione alla forte crescita degli impieghi e soprattutto alle rilevanti cessioni di crediti di dubbia esigibilità effettuate nell’anno.

Si è riscontrata una moderata espansione della raccolta bancaria, in linea con l’incremento avvenuto nel 2004. È cresciuto il peso delle forme di raccolta più liquide. È aumentata la raccolta proveniente dalle imprese mentre è diminuita quella delle famiglie. La remunerazione media dei depositi in conto corrente è rimasta invariata.

Alla fine del 2005 erano presenti in regione 70 intermediari, 3 in più rispetto a un anno prima. La componente delle banche con sede nell’Isola è passata da 34 a 36 unità.
L’aumento degli sportelli bancari insediati nel territorio siciliano ha riguardato esclusivamente il complesso degli intermediari regionali. Ha continuato a crescere il ricorso ai collegamenti telematici per l’accesso ai servizi bancari, grazie al crescente utilizzo della rete Internet.

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