L'economia della Calabria nel 2005Rapporto annuale

Nel 2005 il livello di attività economica della Calabria è diminuito: secondo le stime elaborate dai principali istituti nazionali di ricerca il PIL regionale, valutato a prezzi costanti, sarebbe calato da un minimo dell’1,0 a un massimo del 2,7 per cento.

Nell’agricoltura le quantità raccolte delle due principali colture regionali - olivo e agrumi - sono rimaste invariate dopo la forte espansione del 2004.

Nel manifatturiero il livello di attività produttiva è diminuito. La spesa per investimenti in macchinari e attrezzature si è contratta, anche per effetto dell’incertezza sull’evoluzione della domanda.
Il settore delle costruzioni ha beneficiato dell’aumento delle opere pubbliche; lo stato di avanzamento dei lavori eseguiti sul tratto regionale dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria è sensibilmente cresciuto. Nel mercato immobiliare vi è stato un aumento dei prezzi e delle transazioni.

Le presenze turistiche sono rimaste invariate, interrompendo la crescita iniziata nel 2001; il traffico passeggeri negli scali aeroportuali è diminuito. Si è ridotta l’attività di transhipment del porto di Gioia Tauro, che ha perso il primato per numero di contenitori movimentati tra i porti del Mediterraneo. Il volume delle vendite degli esercizi commerciali è diminuito per il terzo anno consecutivo, mentre è proseguita a ritmi modesti l’espansione delle strutture della grande distribuzione.

Il contributo del commercio estero, ancorché marginale, è stato negativo.
Nel 2005 lo stato di avanzamento del Piano Operativo Regionale ha registrato un forte incremento sia delle risorse stanziate sia dei pagamenti effettuati.

Le forze lavoro sono diminuite per effetto del congiunto calo delle persone in cerca di occupazione e degli occupati. Il tasso di disoccupazione è lievemente cresciuto, mostrando un aumento più marcato nella componente giovanile. La popolazione inattiva o non disponibile a lavorare è cresciuta; il tasso di attività delle persone in età lavorativa è calato. Il numero di ore di Cassa Integrazione Guadagni ordinaria concesse è raddoppiato.

I prestiti bancari sono aumentati a ritmi sostenuti, superiori a quelli nazionali. I finanziamenti alle famiglie consumatrici sono stati trainati dell’espansione dei mutui e del credito al consumo. Quelli alle imprese hanno riguardato in prevalenza la componente a medio e a lungo termine e le strutture di dimensioni medio grandi.

Le banche hanno mantenuto condizioni espansive nell’offerta di credito; i margini non utilizzati delle linee di credito a breve termine, già in forte aumento negli anni precedenti, si sono ulteriormente ampliati. Oltre la metà del valore dei prestiti in sofferenza è stato interessato da operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle sofferenze pro soluto. I crediti inesigibili sono lievemente aumentati.

La raccolta bancaria ha lievemente decelerato, soprattutto per effetto del calo rilevato presso le famiglie consumatrici; sono cresciuti sia i depositi in conto corrente sia le operazioni di pronti contro termine, mentre è diminuita la raccolta delle obbligazioni emesse dalle banche. Il rendimento medio dei conti correnti è rimasto invariato. Il valore dei titoli depositati presso il sistema bancario è tornato a crescere dopo un biennio di flessione.

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