Il lavoro analizza la dinamica del mercato immobiliare statunitense negli ultimi venti anni, mettendola in relazione, allo sviluppo di alcune tipologie di credito collateralizzato (prestiti con garanzie ipotecarie) e all’ipotesi che i comportamenti delle famiglie e delle istituzioni finanziarie siano caratterizzati da aspettative distorte (non razionali).
Vengono in primo luogo illustrate alcune evidenze empiriche compatibili con tale ipotesi. Si mostra come le previsioni a lungo termine dei prezzi degli immobili elaborate dagli intermediari finanziari risultino influenzate da un eccesso di ottimismo circa la futura evoluzione dei prezzi e tendano, quindi, a sovrastimare il prezzo degli immobili.
Nella seconda parte del lavoro viene sviluppato un modello teorico in cui famiglie e istituzioni finanziarie sono caratterizzate da aspettative distorte. Assumendo che l’errore di previsione commesso dagli agenti sia prociclico, il modello è in grado di spiegare alcuni rilevanti “fatti stilizzati” del recente ciclo finanziario. In fasi espansive del ciclo economico, in cui famiglie e intermediari tendono a sovrastimare il prezzo degli immobili, si osservano livelli di indebitamento superiori di circa il 50 per cento rispetto a un mercato popolato da agenti perfettamente razionali.
In fasi recessive, il livello di deleveraging da parte di famiglie e intermediari risulta negativamente correlato con il grado di abilità previsiva degli agenti.
Pubblicato nel 2019 in: Journal of Housing Economics, v. 46, 4