N. 1240 - Emigrazione giovanile, imprenditorialità e innovazione

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di Massimo Anelli, Gaetano Basso, Giuseppe Ippedico e Giovanni Periottobre 2019

L'emigrazione di cittadini italiani, soprattutto giovani, è marcatamente aumentata negli ultimi dieci anni. Tale fenomeno potrebbe contribuire a rallentare i processi di creazione di impresa e innovazione tipicamente riconducibili alla forza lavoro più giovane e dinamica già penalizzata da progressivo invecchiamento medio. Questo lavoro studia empiricamente la relazione tra emigrazione e creazione di impresa al netto di fenomeni economici locali che potrebbero confondere il nesso di causalità (ad es., il tasso di disoccupazione giovanile).

I risultati indicano che laddove vi è una maggiore emigrazione si osserva anche un calo dello stock di imprese, a causa di un minor numero di nuove imprese create. Il calo riguarda anche le imprese con proprietari e manager di età inferiore ai 45 anni e, in particolare, le start-up innovative. La maggior parte della mancata creazione di impresa sarebbe attribuibile alla minor presenza di giovani, non a un calo del tasso di imprenditorialità.

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