N. 1121 - Il lato oscuro della politica monetaria in relazione alla stabilità finanziaria

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di Piergiorgio Alessandri, Antonio Maria Conti e Fabrizio Vendittigiugno 2017

Il lavoro esamina la relazione tra la poli-tica monetaria, il mercato obbligazionario e l’attività economica negli Stati Uniti nel periodo 1973-2012.

L’esperienza storica suggerisce che un aumento degli spread creditizi in condizioni di tensioni finanziarie ha un impatto maggiore sull’attività economica di una riduzione di analoga entità. Alla luce di tale asimmetria, considerando la rilevanza del mercato obbligazionario per la politica monetaria, è possibile che anche la trasmissione degli impulsi monetari sia asimmetrica: i benefici derivanti da una temporanea espansione delle condizioni mone-tarie sarebbero minori dei costi associati alla loro successiva normalizzazione.

Il lavoro esamina la rilevanza e la natura di tali asimmetrie utilizzando un modello econometrico non lineare, che viene stimato sulla base di dati mensili sui principali aggregati macroeconomici e finanziari degli Stati Uniti.

Le condizioni del mercato obbligazionario sono misurate dall’Excess Bond Premium (EBP), un indicatore del premio al rischio medio sulle emissioni obbligazionarie per le imprese non-finanziarie statunitensi.

I risultati dell’analisi indicano che, in linea con i modelli teorici, le restrizioni moneta-rie sono seguite da un innalzamento dell’EBP e da un rallentamento dell’attività economica, mentre le espansioni hanno conseguenze opposte. L’entità degli effetti stimati per i due tipi di shock è inoltre molto simile; la relazione asimmetrica fra variazione degli spread creditizi e ciclo economico non è pertanto imputa-bile alla politica monetaria.

I mercati obbligazionari rispondono in-vece in modo fortemente asimmetrico ad alcu-ne “news” macroeconomiche che sono forte-mente correlate con l’andamento futuro del ciclo economico. Ad esempio l’EBP sale significativamente all’uscita di dati sulla disoccupazione superiori alle aspettative (rilevate da Bloomberg), mentre rimane sostanzialmente invariato quando essi sono inferiori alle attese degli analisti.

La conclusione dell’analisi è che la relazione asimmetrica tra mercati obbligazionari ed economia reale non è di natura causale. I pronunciati aumenti degli spread che spesso precedono le contrazioni economiche sono invece legati al fatto che in media gli investitori prevedono con accuratezza, date le informa-zioni disponibili, l’andamento del ciclo economico, e, data la natura asimmetrica dei rendimenti associati ai titoli obbligazionari, reagiscono in modo più marcato ai peggioramenti delle condizioni cicliche.