N. 973 - Disuguaglianza e fiducia: nuova evidenza da dati panel

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di Guglielmo Barone e Sauro Mocettisettembre 2014

Il lavoro esamina empiricamente l’effetto della disuguaglianza dei redditi sul grado di fiducia generalizzato (trust).

In letteratura vi è un ampio consenso sul fatto che un aumento della disuguaglianza possa associarsi a una diminuzione della fiducia. Questo effetto può trasmettersi principalmente attraverso tre canali. In primo luogo, al crescere della disuguaglianza potrebbe aumentare la distanza socio-economica tra i membri di una società e, in presenza di preferenze caratterizzate da avversione per l’eterogeneità, potrebbe diminuire la fiducia. In secondo luogo, un incremento della disuguaglianza potrebbe indurre la percezione che la distribuzione dei redditi sia ingiusta, riducendo il grado di adesione al contratto sociale. Infine, agenti economici con redditi molto eterogenei potrebbero trovare più difficoltoso accordarsi sui beni pubblici da fornire e da finanziare, minando il grado di coesione sociale.

Il lavoro propone un’analisi di tipo panel per un insieme di paesi sia altamente sviluppati sia in via di sviluppo. La disuguaglianza è misurata dall’indice di Gini fornito dalla Banca Mondiale; il grado di fiducia generalizzata è misurato dai dati della World Value Survey.

I risultati indicano che esiste una forte correlazione negativa tra indice di Gini e fiducia, relazione che tuttavia cessa di essere significativa e tende a scomparire nei paesi meno sviluppati.

Concentrandosi sui paesi più sviluppati, alla correlazione negativa tra indice di Gini e trust è possibile dare un’interpretazione causale adoperando una strategia empirica di stima che, attraverso la metodologia delle variabili strumentali, sfrutta le variazioni della disuguaglianza riconducibili all’impatto del progresso tecnologico, differenziato nei diversi paesi a seconda della composizione settoriale iniziale della loro economia.

L’impatto così stimato è economicamente rilevante: un aumento di un punto percentuale dell’indice di Gini si riflette in una diminuzione di due punti percentuali della quota di persone che dichiara di avere fiducia negli altri; l’effetto negativo è confermato anche misurando la disuguaglianza con la quota di reddito detenuta dal primo percentile (o dal primo decile della distribuzione dei redditi); questo risultato suggerisce che l’effetto complessivo è prevalentemente determinato da quello esercitato dalla coda alta della distribuzione dei redditi.

Infine, il nesso tra disuguaglianza e trust è in parte mediato dalla mobilità dei redditi: nei paesi con una minore mobilità intergenerazionale, l’effetto negativo della disuguaglianza sul grado di fiducia è più marcato.

Pubblicato nel 2016 in: Economic Inquiry, v. 54, pp. 794-809

Testo della pubblicazione