N. 966 - Le obbligazioni bancarie: dimensione, rilevanza sistemica e ruolo del sovrano

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di Andrea Zaghiniluglio 2014

Il lavoro analizza il ruolo delle garanzie pubbliche sull’andamento del premio per il rischio sulle obbligazioni emesse dalle banche domiciliate nei paesi dell’area dell’euro, negli Stati Uniti e nel Regno Unito tra il 2006 e il 2011. Si distinguono in particolare tre effetti: quello delle garanzie pubbliche sulle obbligazioni bancarie espressamente previste dalla legge (garanzia esplicita), quello del supporto che lo Stato è implicitamente in grado di offrire all’economia nazionale nel suo complesso o a suoi settori specifici (garanzia implicita) e quello riguardante le banche di dimensioni significative.

I risultati principali del lavoro sono i seguenti.

Il premio per il rischio associato alle obbligazioni bancarie assistite da una garanzia pubblica esplicita riflette in maniera preponderante il merito di credito del sovrano garante. Le stime implicano che le banche con un buon rating ma residenti in paesi il cui merito di credito non è quello massimo pagano più di quelle con rating inferiore, ma residenti in paesi che hanno il merito di credito più elevato.

Anche in assenza di una garanzia pubblica esplicita, la percezione di un supporto implicito del sovrano alle banche nazionali ha un impatto significativo sui premi per il rischio pagati dalle banche sulle proprie obbligazioni. Le obbligazioni emesse dalle banche residenti in paesi che non hanno il rating più elevato (non sono tripla A) scontano, coeteris paribus, un premio per il rischio significativamente superiore (fino a oltre 100 punti base nel 2011). Un rating sovrano meno elevato sarebbe, dunque, associato dal mercato a una minore capacità da parte del sovrano sia di sostegno all’intero sistema economico sia di intervento mirato a particolari settori o società.

Per quanto concerne la possibilità di una garanzia pubblica implicita alle banche di dimensione significativa, vi è evidenza di una relazione negativa tra la dimensione delle banche e il premio al rischio (effetto noto in letteratura come too-big-to-fail). Gli investitori, ritenendo più probabile un salvataggio pubblico delle banche di grandi dimensioni (in quanto un loro fallimento avrebbe ripercussioni significative sulla stabilità finanziaria del paese), sarebbero disposti ad acquistare i titoli da esse emessi anche in presenza di un rendimento inferiore.

Infine, si osserva che le banche che hanno valenza sistemica secondo la definizione del Financial Stability Board hanno cominciato a pagare un premio addizionale all’inizio della crisi finanziaria globale. Quest’ultima evidenza supporta l’ipotesi che gli investitori, in seguito a una significativa rivalutazione delle fonti di rischio, avrebbero intrapreso un più attento monitoraggio di quelle istituzioni che mostrano un modello di business più orientato al mercato finanziario e in genere più complesso.

Pubblicato nel 2014 in: International Finance, v. 17, 2, pp. 161-183

Testo della pubblicazione