Il lavoro analizza lo sviluppo della struttura commerciale dei paesi entrati a far parte della Unione Europea nel 2004, utilizzando una metodologia basata sulle matrici di transizione Markoviane, che permette di studiare l’evoluzione della struttura dei vantaggi comparati.
L’analisi, basata su dati a livello molto disaggregato (classificazione SITC a 3-digit, 208 gruppi di prodotti), mostra che i nuovi paesi membri della UE sono stati in grado di adeguare la loro struttura produttiva a modelli di specializzazione molto differenti da quelli ereditati dal periodo di economica pianificata. In particolare, alcune di queste economie sono passate a una specializzazione delle esportazioni in prodotti manufatti classificati come “high technology”.
Questo rapido processo di adeguamento è interpretabile alla luce della teoria nota come advantage of backwardness. La necessità di una ristrutturazione quasi completa della capacità produttiva ha consentito il superamento di alcuni passaggi intermedi di sviluppo e l’adozione diretta delle più moderne tecnologie produttive. Nei paesi in questione ciò è stato possibile anche grazie ai finanziamenti esteri attirati dalle prospettive dell’adesione alla UE e al buon livello di specializzazione delle forze di lavoro ereditato dal periodo di economia pianificata, superiore a quello di paesi con livelli comparabili di reddito pro-capite.
Pubblicato nel 2005 in: Economics of Transition, v. 13, 4, pp. 629-658