N. 304 - Determinazione decentrata di salario e condizioni lavorative: un confronto tra modelli di contrattazione e di salari di efficienza

Il lavoro presenta un confronto tra un modello di salari di efficienza e due modelli di contrattazione sindacale. Nel modello di salari di efficienza le imprese pagano una rendita ai lavoratori occupati in modo da prevenirne eventuali comportamenti opportunistici resi possibili dall'ipotesi che, date le condizioni informative e/o la tutela giuridica accordatagli, un lavoratore inadempiente non ha la certezza di essere licenziato.

Nei modelli di contrattazione si assume che tali problemi di incentivazione individuale non vengano meno, cosicché la contrattazione viene vincolata al rispetto dello stesso vincolo di compatibilità degli incentivi del primo modello. Nel primo schema di contrattazione si ipotizza che i sindacati non possano influire sulle condizioni di lavoro che determinano l'efficienza del lavoro e influenzano l'utilità dei lavoratori; nel secondo schema si assume invece che imprese e sindacati contrattino simultaneamente su salari e condizioni di lavoro.

Dal confronto tra modelli, emerge che la presenza di sindacati può ridurre il tasso di disoccupazione di equilibrio se i sindacati contrattano anche sui ritmi produttivi, a patto che essi abbiano tra i loro obiettivi i livelli occupazionali. Tale schema assicura inoltre più elevati livelli di occupazione rispetto al primo modello di contrattazione.