N. 10 - Tasso di cambio reale, commercio internazionale e crescita: Italia 1861-2011

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di Virginia Di Nino, Barry Eichengreen e Massimo Sbraciaottobre 2011

Quale è la relazione tra crescita economica e disallineamenti del tasso di cambio reale? E quali effetti hanno avuto le sottovalutazioni e le sopravvalutazioni della lira/euro sulla crescita dell'Italia dall'unificazione a oggi? Il lavoro affronta queste domande presentando, inizialmente, tre risultati empirici: (i) esiste una relazione positiva fra sottovalutazione del cambio e crescita; (ii) la relazione, forte nei paesi in via di sviluppo, si indebolisce in quelli avanzati; (iii) tali risultati tendono a essere confermati sia nel periodo che precede sia in quello che segue la seconda guerra mondiale. Sulla base di un semplice modello teorico, si esplorano poi i canali attraverso i quali la sottovalutazione può esercitare un effetto positivo sulla crescita. In particolare, ipotizzando che la produttività nel settore dei beni commerciabili internazionalmente sia più elevata che nel resto dell'economia, si esaminano il ruolo di forme di mercato, economie di scala e rigidità dei salari nel trasferire risorse verso il primo settore, a seguito di una sottovalutazione del cambio, innalzando le esportazioni e il prodotto. Concentrando l'attenzione sull'Italia, l'analisi empirica conferma che, come suggerito dalla teoria, la sottovalutazione ha un effetto positivo sulle esportazioni, favorendo soprattutto quelle dei settori a più alta produttività, come il comparto manifatturiero. Infine, il lavoro descrive i disallineamenti della lira/euro dal 1861, analizzando i fattori che li hanno determinati e traendo le implicazioni per la crescita economica dell'Italia.

Pubblicato nel 2013 in:
G. Toniolo (a cura di), L’Italia e l’economia mondiale. Dall’Unità a oggi, Marsilio, Venezia
G. Toniolo (a cura di), The Oxford Handbook of the Italian Economy since Unification, Oxford University Press, New York 2013

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