N. 1 - Inventario delle Carte Jung

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di Angelo Battilocchifebbraio 2010

Guido Jung (1876-1949) è stato uno dei personaggi più in vista dell'Italia degli anni '20 e '30. Nato a Palermo da una famiglia ebraica impegnata nel commercio e nell'esportazione di mandorle, a trentotto anni si impegnò in politica con i nazionalisti e si arruolò volontario nell'esercito. Dopo la guerra ricoprì importanti incarichi diplomatici e ministeriali che ne misero in luce le doti di organizzatore e di mediatore. Mussolini lo mise a capo dell'Istituto nazionale dell'esportazione nel 1927, della Sofindit nel 1931 e lo nominò Ministro delle finanze in sostituzione di Antonio Mosconi. Durante la sua permanenza al ministero (1932-1935) Jung dovette affrontare questioni cruciali quali la crisi industriale e bancaria, che portò alla creazione dell'IRI, e le conseguenze della svalutazione della sterlina e del dollaro che causarono la caduta del commercio internazionale inaugurando una fase di rigido protezionismo.

Dopo l'esperienza ministeriale Jung fu messo da parte dal fascismo, nonostante avesse partecipato alla campagna di Abissinia insieme con altri gerarchi del regime. Con le leggi razziali del 1938 fu costretto a chiudere la ditta di famiglia e fu radiato dall'esercito. Dopo l'8 settembre chiese a Badoglio di essere riammesso nell'esercito per combattere contro i Tedeschi. Badoglio esaudì la sua richiesta, e lo nominò prima Sottosegretario e poi Ministro delle Finanze del Regno del sud. Con il primo Governo di unità nazionale Jung lasciò l'incarico e fece in tempo a rientrare in zona di combattimento a fianco degli Alleati.

Le Carte Jung descritte in questo inventario documentano esaurientemente tutta la vita pubblica e privata di Guido Jung.

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