N. 90 - I differenziali nella qualità degli iscritti alle università italiane: il caso delle Facoltà di Medicina e Chirurgia

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di Paolo Sestito e Marco Tonelloaprile 2011

Il lavoro analizza la qualità degli iscritti a Medicina e Chirurgia delle Università italiane sulla base degli esami di ammissione, condotti a livello locale ma adoperando un test omogeneo.

Il test d'accesso, alquanto selettivo (anche per la pochezza dei posti messi in palio), viene superato da soggetti diplomatisi con voti più alti di quelli medi del proprio istituto secondario superiore di provenienza e che, nel 15% dei casi, ha già compiuto altri studi universitari (e che presumibilmente sta ritentando di superare il test per medicina).

Tra le diverse Università si evidenziano differenze marcate e stabili nel tempo; alla maggiore qualità media degli iscritti nelle Università settentrionali contribuiscono peraltro anche gli iscritti provenienti da scuole del Mezzogiorno, che pure hanno in media risultati meno buoni nel test.

L'esame degli iscritti a Odontoiatria, per cui nel tempo si è fatto ricorso tanto a graduatorie locali quanto a una graduatoria unica nazionale (anche nella priorità accordata nella scelta della sede), evidenzia come il ricorso a quest'ultima accentui (riduca) le differenze tra (all'interno di ogni) facoltà nella composizione degli iscritti.