n. 25 - Il project finance nei servizi pubblici locali: poca finanza e poco progetto?

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di Chiara Bentivogli, Eugenia Panicara e Alfredo Tidusettembre 2008

Il lavoro analizza le potenzialità e i limiti dell'utilizzo del project finance (PF) nei servizi pubblici locali e lo confronta con strumenti alternativi, analizzando il quadro normativo di riferimento. Le condizioni più rilevanti per conseguire con il PF, anche in forme non "pure", un aumento dell'offerta di servizi pubblici locali ed una loro più efficiente gestione risultano essere la presenza di rilevanti sinergie tra costruzione e gestione, l'attribuzione di una quota significativa del rischio di mercato al privato e dimensioni dell'opera sufficientemente elevate da giustificare la complessa rete contrattuale richiesta dal PF. I dati disponibili e un'indagine sul campo svolta in Emilia Romagna indicano una diffusione dell'utilizzo di strumenti simili al PF per realizzare e gestire servizi pubblici locali. Nella concreta esperienza italiana le caratteristiche delle opere realizzate sembrano tuttavia spesso assai lontane da quelle che motiverebbero di norma il ricorso al PF; di frequente sembra aver prevalso l'intento di evitare un immediato e diretto impegno finanziario da parte della PA o quello di aggirare norme troppo rigide nella gestione pubblica di alcuni servizi.

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