N. 34 - L'andamento delle attività ponderate per il rischio delle banche italiane ed europee nell'ultimo triennio

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di Maria Alessia Aiello, Caterina Ciancaglioni e Giacomo Manzellidicembre 2023

Tra il 2020 e il 2022 è aumentato il livello di patrimonializzazione sia per le banche italiane sia per quelle del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM), seppur in misura diversa. A differenza di quanto osservato per queste ultime, per gli intermediari italiani il miglioramento è dipeso esclusivamente dalla flessione delle attività ponderate per il rischio (RWA). Analizzando l'andamento degli RWA per il rischio di credito, che costituisce la componente più significativa, è possibile osservare come - per le banche italiane - la riduzione della ponderazione media dei portafogli abbia più che compensato il pur significativo incremento della esposizione complessiva, dovuto unicamente all'andamento del portafoglio verso lo Stato e la banca centrale (al netto di questa componente, l'esposizione complessiva ai fini prudenziali sarebbe diminuita, soprattutto quella verso imprese); tale portafoglio ha risentito sia del maggiore saldo presso la banca centrale, sia degli effetti della riclassificazione prudenziale di quei crediti verso il settore privato non finanziario che, a seguito della pandemia, hanno beneficiato della concessione della garanzia pubblica. Alla flessione degli RWA ha altresì contribuito il generale miglioramento della qualità degli attivi creditizi, per l'effetto congiunto di politiche di erogazione e monitoraggio del credito maggiormente stringenti.

Per l'insieme delle banche dell'SSM, il cui miglioramento patrimoniale ha beneficiato esclusivamente dell'aumento del capitale di migliore qualità, l'incremento della esposizione complessiva è risultato più rilevante del calo della ponderazione media delle attività, determinando una crescita degli RWA. Al netto degli effetti di "riclassificazione" prudenziale tra portafogli, lo stock di crediti alle imprese non finanziarie per l'insieme delle banche dell'SSM è aumentato in misura non trascurabile nel triennio considerato, mentre è rimasto sostanzialmente stabile per le banche italiane.