N. 24 - L'economia della Valle d'AostaAggiornamento congiunturale

Nel primo semestre del 2023 l'economia valdostana ha continuato a crescere, sebbene a ritmi inferiori a quelli registrati nel biennio precedente. L'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER), elaborato dalla Banca d'Italia, mostra che nei primi 6 mesi dell'anno in corso l'attività economica sarebbe aumentata dell'1,5 per cento, a un tasso lievemente superiore alla media nazionale (1,2 per cento). L'andamento positivo, proseguito anche nel terzo trimestre, ha riflesso soprattutto quello dei comparti turistico e delle costruzioni.

Nel turismo la congiuntura è stata particolarmente favorevole; la significativa ripresa dei flussi anche dall'estero ha consentito di recuperare ampiamente i valori antecedenti la pandemia. L'espansione nell'edilizia è proseguita, grazie al buon andamento sia nel comparto residenziale, sostenuto ancora dagli incentivi alle ristrutturazioni, sia in quello delle opere pubbliche, grazie anche ai progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L'attività produttiva nel manifatturiero ha rallentato, risentendo soprattutto dell'indebolimento della domanda estera, in particolare per i prodotti siderurgici.

I programmi di investimento, che all'inizio dell'anno delineavano un quadro espansivo, sono stati realizzati secondo le attese nei servizi, mentre sono stati rivisti al ribasso nell'industria.

Il proseguire di una fase congiunturale ancora positiva ha contribuito a mantenere su buoni livelli la redditività delle imprese valdostane. La liquidità è invece diminuita, pur rimanendo su valori elevati; in parte è stata utilizzata per il rimborso dei prestiti.

I finanziamenti al sistema produttivo si sono ridotti nel primo semestre dell'anno, risentendo della contrazione della domanda, in connessione con l'aumento del costo del credito. L'andamento ha riflesso soprattutto la dinamica dei prestiti ai comparti manifatturiero ed energetico, che avevano mostrato una forte espansione nel corso del 2022. Il calo si sarebbe arrestato nei mesi estivi per tutti i principali settori, a esclusione di quello energetico.

L'occupazione è ancora cresciuta, sia nella componente alle dipendenze sia in quella autonoma. Il saldo tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente è migliorato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; vi hanno contribuito in particolare i contratti a tempo indeterminato. Il ricorso agli strumenti di integrazione salariale è diminuito nel complesso dei primi nove mesi dell'anno, per effetto di una significativa contrazione delle ore autorizzate nei servizi.

La dinamica dei consumi si è indebolita, risentendo dell'erosione del potere d'acquisto delle famiglie. L'inflazione infatti, pur se in attenuazione rispetto al picco di fine 2022, è rimasta ancora elevata.

I prestiti bancari alle famiglie per l'acquisto di abitazioni si sono ridotti nel primo semestre. Tale calo è stato in parte compensato dall'aumento delle erogazioni di mutui a tasso agevolato da parte della finanziaria regionale Finaosta. Il credito al consumo ha invece continuato ad aumentare.

La qualità del credito ha mostrato un lieve miglioramento sia per le famiglie sia per le imprese. Le banche partecipanti all’indagine locale sul credito (Local Bank Lending Survey, LBLS) ne prevedono, tuttavia, un possibile peggioramento nei prossimi mesi, in connessione con il rallentamento dell’attività economica e l’elevato costo del debito.

I depositi bancari si sono ridotti nel primo semestre e tale tendenza sarebbe proseguita ancora nei mesi estivi, trainata dalla componente in conto corrente. Vi avrebbe contribuito la ricerca di forme di investimento più remunerative. Il valore di mercato dei titoli depositati presso le banche è infatti tornato ad aumentare dopo il calo registrato nel 2022.

Per l'ultima parte dell'anno in corso e i primi mesi del 2024 le aspettative delle aziende partecipanti al sondaggio congiunturale della Banca d'Italia prefigurano un ulteriore rallentamento dell'attività nella manifattura, soprattutto per le realtà produttive più piccole, e nei servizi diversi dal turismo. In quest'ultimo, invece, l'aumento significativo dei visitatori stranieri registrato nei primi nove mesi dell'anno alimenta attese positive sulla stagione invernale in corso, caratterizzata da flussi dall'estero di norma più consistenti. L'attività di accumulazione di capitale è prevista attenuarsi nel 2024 in tutti i comparti.

In prospettiva, possibili rischi al ribasso per la crescita potrebbero derivare dal recente acuirsi delle tensioni geopolitiche, insieme alla debolezza degli scambi internazionali e all'erosione del potere di acquisto delle famiglie, in parte attenuati dalla progressiva attuazione dei progetti inclusi nel PNRR.

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