N. 24 - L'economia della Valle d'AostaAggiornamento congiunturale

Nella prima metà dell'anno l'attività economica ha registrato una contrazione di eccezionale intensità, in concomitanza con le misure di sospensione disposte in primavera e il drastico ridimensionamento della domanda interna ed estera. Il calo è stato diffuso a tutti i settori; quelli del commercio, dei trasporti e, soprattutto, degli alloggi e ristorazione hanno risentito in misura particolarmente rilevante della riduzione dei flussi turistici e della flessione dei consumi.

Nel terzo trimestre il quadro economico ha segnato un graduale miglioramento. Il recupero del movimento turistico nei mesi estivi, seppur parziale, è stato significativo, in particolare per la componente nazionale. È rimasto invece molto contenuto quello di viaggiatori stranieri. Il commercio e la ristorazione hanno beneficiato anche delle maggiori presenze di coloro che hanno soggiornato presso case private. È tornato a crescere il traffico di autoveicoli sulle autostrade e nei trafori regionali. Nell'industria le imprese hanno segnalato un miglioramento dell'attività produttiva e del clima di fiducia. Nelle costruzioni, dopo la riapertura dei cantieri nel mese di maggio, l'attività ha ripreso ad aumentare sia nel comparto privato sia in quello delle opere pubbliche.

La crisi innescata dalla pandemia ha determinato nel primo semestre anche un deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro. La contrazione dell'occupazione, molto elevata nel secondo trimestre, è stata più intensa della media nazionale per l'elevato peso del comparto del commercio, alberghi e ristoranti e delle tipologie contrattuali stagionali e autonome; l'impatto sul lavoro alle dipendenze, d'altro lato, è stato mitigato dai vincoli ai licenziamenti e dal ricorso eccezionalmente ampio agli strumenti di integrazione salariale. L'emergenza sanitaria e i provvedimenti di restrizione alla mobilità hanno scoraggiato la partecipazione al mercato del lavoro. Le dinamiche occupazionali nella prima parte dell'anno si sono riflesse negativamente sulle condizioni economiche delle famiglie e sui consumi; nel periodo estivo, tuttavia, sono emersi segnali di parziale recupero, in particolare per gli acquisti di autovetture, favoriti dalle misure di incentivazione introdotte dal Governo.

La crisi pandemica ha avuto un impatto rilevante anche sulla dinamica del credito al settore privato non finanziario. I prestiti alle famiglie hanno registrato un marcato rallentamento nel primo semestre, in connessione con la contrazione dei consumi e delle compravendite immobiliari; quelli alle imprese sono ancora diminuiti, ma in misura meno accentuata rispetto al 2019, beneficiando degli interventi straordinari del Governo e delle altre autorità nazionali e internazionali. Il miglioramento della dinamica del credito alle aziende è stato più marcato per quelle di minori dimensioni, che nei mesi estivi hanno registrato un aumento dei finanziamenti.

Il flusso dei nuovi crediti deteriorati in rapporto al totale dei prestiti è diminuito rispetto alla fine del 2019. I rischi di un peggioramento della qualità del credito in seguito alla crisi pandemica sono stati per ora contenuti dalle misure introdotte dal Governo a sostegno delle famiglie e delle imprese, oltre che dall'utilizzo da parte delle banche dei margini di flessibilità consentiti sulla classificazione dei prestiti.

La crescita dei depositi bancari delle famiglie e delle imprese si è intensificata. Per contro, nello scorso giugno il valore di mercato dei titoli depositati presso le banche dalle famiglie si è ridimensionato nel confronto con lo stesso mese del 2019: la riduzione ha interessato tutte le principali tipologie di strumenti finanziari, ad eccezione dei fondi comuni di investimento.

Le prospettive dell'economia valdostana per i prossimi mesi restano condizionate dall'evoluzione della pandemia e dalle sue ripercussioni sui comportamenti di famiglie e imprese, soprattutto per il settore del turismo e del commercio.

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