N. 41 - L'economia della SiciliaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte del 2015 l'economia siciliana ha mostrato segnali di stabilizzazione del ciclo, dopo sette anni consecutivi di recessione. In base ai risultati del sondaggio congiunturale svolto tra settembre e ottobre, nel manifatturiero è emerso un andamento reddituale e del fatturato migliore rispetto allo scorso anno, soprattutto per le imprese di maggiore dimensione e per quelle più votate all’export. L'attività di spesa in conto capitale rimane debole, ma registra qualche segno di attenuazione del calo. Le esportazioni sono nel complesso diminuite, ma al netto dei prodotti petroliferi si è realizzata una crescita che ha riguardato molte tipologie produttive, tra cui la chimica e l'agroalimentare.

Anche nel terziario si è registrato un miglioramento del tono congiunturale, con particolare riferimento al commercio e al turismo; in quest'ultimo caso è proseguito il trend di crescita delle presenze e della spesa effettuata dai viaggiatori stranieri.

Nelle costruzioni l'attività produttiva ha continuato a contrarsi, ma la fase recessiva è risultata in attenuazione. Nel mercato immobiliare ha trovato conferma la ripresa delle compravendite residenziali, iniziata nell’anno precedente.

Il mercato del lavoro siciliano ha mostrato segnali di miglioramento, con una debole crescita del numero di occupati nella media del primo semestre. Le persone in cerca di lavoro sono aumentate in misura modesta e il tasso di disoccupazione è rimasto stabile sugli elevati valori raggiunti l’anno precedente. Nei primi nove mesi dell’anno il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è diminuito.

Si è attenuata la contrazione del credito bancario all’economia regionale. La riduzione dei tassi di interesse e le informazioni qualitative raccolte sia presso gli intermediari bancari sia presso le imprese regionali indicano un generale miglioramento delle condizioni di accesso al credito. La domanda di finanziamenti da parte delle imprese rimane ancora contenuta; sono invece aumentate le richieste di mutui immobiliari da parte delle famiglie.

Gli indicatori sulla qualità del credito segnalano una lieve riduzione della rischiosità dei finanziamenti, concentrata nel settore produttivo.

È proseguita la crescita delle disponibilità liquide detenute dalle famiglie e dalle imprese nei conti correnti; gli investimenti nelle altre forme di risparmio si sono invece complessivamente ridotti, ad eccezione delle quote di OICR.

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