N. 14 - L'economia del MoliseRapporto annuale

Nel 2014 l’economia molisana è rimasta debole; le stime di Prometeia indicano una riduzione del PIL del 2,2 per cento. Alcuni segnali di ripresa si sono manifestati sul finire dell’anno sebbene il quadro congiunturale resti nel complesso ancora incerto.

L’attività industriale è gradualmente migliorata nel corso dell’anno. Il fatturato è aumentato e gli investimenti, specie quelli delle imprese maggiormente rivolte ai mercati esteri, hanno ripreso a crescere, restando tuttavia su livelli assai contenuti. Sono aumentate le esportazioni dei prodotti chimici e di quelli alimentari; si sono sostanzialmente azzerate quelle del comparto della moda.

Il valore della produzione nelle costruzioni si è ancora ridotto, soprattutto nel comparto delle opere pubbliche. Le compravendite immobiliari sono tornate a crescere, in misura più accentuata nel secondo semestre dell’anno, ma rimangono ancora sensibilmente al di sotto dei valori pre-crisi. L’attività dei servizi ha beneficiato dei primi segnali di ripresa della spesa delle famiglie, ai quali si è però contrapposta la debole dinamica del comparto turistico.

Le condizioni del mercato del lavoro in Molise sono nel complesso migliorate. Il numero di occupati è tornato ad aumentare, anche se solo tra i lavoratori autonomi, e il tasso di disoccupazione a calare, seppur di poco; anche la Cassa integrazione guadagni si è ridotta, dopo sei anni di sostenuta crescita. Restano più difficili le condizioni dei più giovani, che, in mancanza di opportunità lavorative, si trasferiscono sempre più spesso fuori regione.

Gli effetti della crisi sull’economia della regione sono stati pesanti. Tra il 2007 e il 2014 il calo del prodotto è stato di oltre 20 punti percentuali, più marcato rispetto al resto del Mezzogiorno. Vi hanno influito soprattutto le difficoltà di alcuni tradizionali settori di specializzazione dell’industria regionale; è stata determinante la caduta degli investimenti. Ciò nonostante, il PIL procapite rimane superiore a quello medio delle regioni meridionali, anche grazie a una quota più elevata di persone occupate; il reddito disponibile delle famiglie molisane è, seppur di poco, superiore a quello medio delle regioni meridionali e, nel corso della crisi, ha subito una riduzione più lieve.

Nel 2014 i prestiti alla clientela residente si sono ancora ridotti, sebbene a un ritmo più contenuto rispetto all’anno precedente. I finanziamenti alle imprese sono diminuiti soprattutto nel comparto delle costruzioni, che ha risentito di un livello di rischiosità ancora elevato. Per le famiglie consumatrici, la dinamica negativa è stata mitigata dalla ripresa delle erogazioni di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni, in presenza di un moderato incremento degli scambi immobiliari. Il costo dei finanziamenti si è ridotto sia per le imprese sia per le famiglie, anche a seguito delle recenti manovre espansive di politica monetaria.

La qualità del credito alla clientela residente in regione ha continuato a peggiorare. Nel comparto produttivo, il flusso di nuovi ingressi in sofferenza è risultato ancora elevato per le costruzioni e la manifattura; vi si è aggiunto un sensibile incremento rilevato per le imprese del terziario. Secondo dati provvisori, tuttavia, nei primi mesi dell’anno in corso il deterioramento della qualità dei prestiti alle imprese ha mostrato segnali di attenuazione. Per le famiglie consumatrici, nel corso del 2014 sono aumentati sia i flussi di nuove sofferenze sia i prestiti con difficoltà di rimborso più lievi.

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