N. 6 - L'economia del Friuli Venezia GiuliaRapporto annuale

Nel 2014 in Friuli Venezia Giulia sono emersi segnali congiunturali favorevoli nei settori trainati dalla domanda estera: la produzione industriale ha recuperato il calo dell’anno precedente e le esportazioni a valori correnti sono tornate a crescere, pur restando circa 10 punti percentuali al di sotto del massimo registrato nel 2008. La domanda interna ha invece rallentato la sua flessione. In base ai risultati dell’Indagine della Banca d’Italia si è interrotto il calo prolungato degli investimenti delle imprese industriali; per l’anno in corso gli operatori prevedono di riprendere il processo di accumulazione del capitale.

Nell’edilizia si è attenuata la riduzione dell’attività produttiva, che prosegue da circa un decennio. Sul mercato immobiliare il numero degli scambi, pur dimezzato rispetto all’ultimo picco ciclico, ha mostrato una prima lieve crescita.

Il terziario commerciale e quello turistico hanno continuato a risentire dell’andamento stagnante dei redditi delle famiglie, che negli ultimi anni si è riflesso in una diminuzione dei consumi e in un peggioramento degli indicatori di povertà e di esclusione sociale, seppur in misura meno accentuata rispetto al dato nazionale. È invece proseguita la crescita del traffico delle merci transitate per il sistema portuale regionale.

I principali indicatori del mercato del lavoro regionale hanno evidenziato un andamento negativo, seppur con minore intensità rispetto al 2013. Il tasso di disoccupazione e il ricorso agli ammortizzatori sociali si sono attestati su livelli storicamente elevati; i lavoratori più giovani sono stati particolarmente penalizzati e hanno evidenziato una più elevata incidenza di trasferimenti fuori regione.

La diminuzione dei prestiti bancari alla clientela residente in regione, iniziata nel primo trimestre del 2012, si è attenuata. La riduzione è proseguita su ritmi sostanzialmente invariati per le famiglie consumatrici, mentre si è mitigata per le imprese, in particolare per quelle di maggiori dimensioni.

Nella seconda metà del 2014 sono emersi i primi segnali di allentamento delle condizioni di offerta di credito alle imprese, accompagnati da un debole recupero della domanda di finanziamenti. Per le famiglie consumatrici si rileva un moderato miglioramento delle condizioni di offerta e il proseguimento dell’espansione della domanda di prestiti.

Dopo tre anni consecutivi di calo, il flusso dei nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni è tornato ad aumentare, restando tuttavia inferiore alla metà del picco raggiunto nel 2007.

Gli ingressi in sofferenza dei crediti concessi alle imprese sono diminuiti, dopo aver raggiunto il massimo alla fine del 2013; è invece proseguita la tendenza all’aumento dei prestiti in temporanea difficoltà di rimborso. La qualità dei finanziamenti alle famiglie consumatrici è rimasta pressoché invariata.

La crescita dei depositi bancari detenuti dalle famiglie è proseguita, riflettendo l’espansione dei conti correnti.

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