n. 33 - L'economia delle MarcheAggiornamento congiunturale

Sommario

Nella prima parte del 2014 l'economia marchigiana ha continuato a ristagnare. I segnali di ripresa che si erano manifestati sul finire del 2013 sono stati in larga misura disattesi. Nei primi nove mesi dell'anno l'attività industriale è risultata stazionaria. In base al sondaggio che abbiamo condotto a inizio autunno, nei mesi estivi il quadro congiunturale si è ancora deteriorato e le attese per i prossimi mesi non prefigurano un miglioramento. La dispersione dei giudizi è però elevata: una parte delle aziende, specie quelle di maggiore dimensione, segnala una crescita del fatturato. In un quadro di elevata incertezza e in presenza di capacità produttiva inutilizzata, gli investimenti delle imprese sono risultati assai contenuti; i piani per il 2015 non mostrerebbero segnali di inversione della tendenza.

Tra i settori, le difficoltà restano più accentuate per l'edilizia. Nel primo semestre del 2014 il calo degli scambi immobiliari, in atto da sette anni, si è interrotto. La produzione dell'edilizia si è però ancora fortemente ridotta, condizionata dal consistente volume di abitazioni invendute e dalla debolezza degli investimenti delle imprese.

La domanda estera, pur rimanendo più sostenuta di quella interna, si è affievolita. La dinamica è stata fortemente influenzata dal comparto farmaceutico e da quello petrolifero; al netto di questi settori, le esportazioni sono risultate stazionarie. Sono calate le vendite dei principali comparti di specializzazione regionale, quali gli elettrodomestici, i mobili e le calzature, che risentono soprattutto delle difficoltà sui mercati dell'Europa centro orientale.

Le rilevazioni sul mercato del lavoro mostrano un miglioramento nel primo semestre, con un recupero degli occupati e un calo dei disoccupati, dopo un quinquennio di intenso deflusso occupazionale. In prospettiva, pesa l'incertezza sugli esiti occupazionali presso le numerose aziende che fanno ancora un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.

La contrazione del credito è proseguita, ma in misura attenuata. La dinamica riflette la debolezza della domanda, che risente a sua volta delle prospettive incerte dell'economia; le condizioni di offerta, seppure in lieve miglioramento, rimangono ancora moderatamente restrittive per le imprese, specie quelle edili. Il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti resta elevato nel confronto nazionale, ma ha registrato una prima diminuzione nel secondo trimestre del 2014, dopo un progressivo incremento negli anni di crisi.

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