N. 30 - L'economia della LiguriaAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2013 la congiuntura economica ligure è rimasta difficile, data la perdurante debolezza della domanda interna e il venire meno del sostegno da parte delle esportazioni. I segnali di una ripresa ciclica per i prossimi mesi rimangono connotati da una notevole incertezza, con riflessi negativi sull'attività di investimento da parte delle aziende.

Nell'industria manifatturiera le previsioni sugli ordini si mantengono sui livelli, storicamente bassi, raggiunti nel corso del 2012; segnali relativamente positivi sono rilevabili nel settore alimentare e in quello dell'alta tecnologia. Il settore delle costruzioni ha registrato un'ulteriore contrazione dell'attività; vi si è accompagnato un nuovo calo dei prezzi e delle contrattazioni sul mercato immobiliare. Tra i principali comparti del terziario privato, il commercio continua a soffrire della scarsa domanda da parte delle famiglie, fattesi prudenti per l'incertezza sulle prospettive occupazionali e del reddito disponibile. Nel turismo l'aumento delle presenze straniere non è stato sufficiente a compensare la riduzione dei flussi turistici italiani. Il calo del movimento commerciale presso i porti liguri, avviatosi nel 2011, è proseguito; anche la componente relativa al traffico di container ha preso a diminuire.

Nel primo semestre del 2013 l'occupazione è ulteriormente calata; il numero di persone in cerca di occupazione è invece aumentato, innalzando il tasso di disoccupazione al 10,5 per cento nel semestre, significativamente al di sopra della media dell'area nordoccidentale. Le nuove assunzioni di lavoratori dipendenti, per la maggiore parte a tempo determinato, sono calate soprattutto nel settore edile.

Nel corso del 2013 i prestiti alle famiglie consumatrici sono diminuiti, anche a causa della persistente debolezza della domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni; anche quelli indirizzati al settore produttivo si sono ridotti. L'offerta di finanziamenti da parte del sistema bancario resta improntata a prudenza, dato anche il peggioramento della qualità del credito concesso alle imprese; i passaggi a sofferenza tra le famiglie consumatrici si mantengono invece contenuti. La crescita dei depositi bancari delle famiglie consumatrici si è stabilizzata: dopo il picco registrato nel 2012, l'espansione dei rapporti vincolati si è riportata a un ritmo prossimo alle altre forme di deposito. I titoli in custodia e amministrazione presso le banche, valutati al fair value, sono leggermente aumentati, grazie alle quote di fondi

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