N. 33 - L'economia dell'UmbriaAggiornamento congiunturale

Per l'economia umbra i segnali di ripresa che erano emersi alla fine del 2010 si sono progressivamente affievoliti nel corso dell'anno. Nell'industria, al recupero degli ordini e della produzione nel primo semestre del 2011 ha fatto seguito un marcato rallentamento nei mesi successivi.

Le prospettive appaiono improntate a una elevata incertezza; i piani degli imprenditori per i prossimi mesi hanno risentito in misura significativa delle recenti turbolenze dei mercati finanziari. In presenza di una capacità produttiva ancora sottoutilizzata, gli investimenti hanno ristagnato e il contenuto recupero dell'occupazione è stato circoscritto ai contratti di lavoro a tempo determinato.

Si sono aggravate le difficoltà nell'edilizia, soprattutto nel comparto residenziale. Nei servizi, il commercio ha risentito dell'andamento negativo della distribuzione tradizionale; i flussi turistici, pur restando inferiori ai livelli precedenti la crisi, sono aumentati. L'espansione dei prestiti è stata rallentata dall'andamento dei finanziamenti alle famiglie, soprattutto da parte dei primi cinque gruppi bancari nazionali. In presenza di una domanda ancora debole e finalizzata prevalentemente alla ristrutturazione delle posizioni in essere, le banche hanno reso più selettive le condizioni di accesso al credito, intervenendo soprattutto sui costi. Si è accentuato il deterioramento della qualità del credito, in particolare al comparto produttivo. È proseguito il calo dei depositi bancari delle famiglie.

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