N. 28 - L'economia del VenetoAggiornamento congiunturale

Nel primo semestre del 2011 il ritmo di crescita dell'economia veneta si è affievolito, risentendo della persistente debolezza della domanda interna e del rallentamento del commercio mondiale. L'attività industriale, in decelerazione nella prima parte dell'anno nonostante la sostenuta dinamica delle vendite di macchinari nei mercati extraeuropei, si sarebbe ulteriormente indebolita durante l'estate per effetto delle turbolenze sui mercati finanziari internazionali. La presenza di ampi margini di capacità produttiva inutilizzata e l'accresciuta incertezza sull'evoluzione della domanda hanno ostacolato la ripresa degli investimenti.

La cautela nelle decisioni di spesa delle famiglie ha contribuito alla stagnazione del settore del commercio e, con il ridimensionamento degli investimenti pubblici, di quello delle costruzioni, già pesantemente colpito durante la crisi. Il comparto turistico e quello dei trasporti hanno invece beneficiato del positivo andamento della domanda estera. La ripresa dell'occupazione è stata debole, data l'incertezza circa la robustezza della ripresa e considerato il progressivo riassorbimento della manodopera collocata in Cassa integrazione guadagni durante la fase acuta della crisi.

Nel primo semestre la ripresa congiunturale ha alimentato la domanda di credito delle imprese mentre i finanziamenti alle famiglie hanno rallentato. Durante i mesi estivi la crescita dei prestiti bancari si è attenuata, riflettendo la debolezza della domanda e un nuovo irrigidimento delle condizioni di offerta.

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